Le forze di gravità del Sole e della Luna si manifestano nelle “maree liquide” (quelle dei mari), ma anche sotto forma di “maree solide” della crosta terrestre. E gli stress prodotti in questo modo sulla crosta possono contribuire ai terremoti.
Quella che sembrava solo un’ipotesi si è trasformata in certezza grazie a ricerche condotte sulla faglia di Sant’Andrea, in California (Usa).
Studiando 1.700 sismi avvenuti tra il 2001 e il 2009, geofisici dell’Università della California hanno potuto stabilire che molti di essi si sono verificati quando le forze di attrazione gravitazionale della Luna e del Sole si sommavano a quelle tettoniche usuali, che spingono la placca dell’oceano Pacifico verso il continente americano.
La crosta terrestre è quotidianamente sottoposta a un innalzamento e a un abbassamento “di marea” del suo livello: in Italia, per esempio, raggiunge i 9 cm. In altre aree del pianeta tocca anche i 30 cm. Ciò dipende dalla composizione della crosta, che può essere più o meno elastica.
Questo continuo stress della crosta crea tensioni che, se sommate ad altre forze interne, possono portare al sisma.