Scienze

La scienza dei terremoti in Centro Italia di oggi

Tre in un'ora, a pochi chilometri a sud di Amatrice.

Oggi alle ore 10:25 circa si è verificata una scossa di terremoto in Centro Italia al confine tra Lazio e Abruzzo. Tale scossa è stata seguita alle 11:14 circa da un altro evento sismico ancora più energetico, e infine da una terza scossa.

Il primo terremoto è stato caratterizzato da una magnitudo 5.3 circa (prime stime) ed una profondità di 10 km circa (prime stime).

Il secondo da una magnitudo 5.7 circa (prime stime, poi aggiustate a 5.4) ed una profondità ancora di 10 km circa (prime stime).

Il terzo da una magnitudo 5.3 (prime stime).

Dai primi rilievi strumentali, sembra che gli epicentri ricadano nell’area dei comuni di Montereale e Capitignano (Aq), nei pressi del lago artificiale di Campotosto, a circa 10 km a sud-ovest di Amatrice.

In molti hanno sentito le scosse anche a decine di chilometri di distanza, fino a Roma. I tre terremoti con magnitudo superiore a 5 sono stati accompagnati da numerose altre scosse, di entità inferiore tra 4.6 e 3.

«Malgrado sia ancora presto per sapere con esattezza quale sia stata la faglia (o le faglie) che ha generato tali terremoti, è probabile che ancora una volta si sia trattato di un fenomeno di "contagio sismico" tra faglie adiacenti, anche detto effetto "domino" o "a cascata", un fenomeno al quale assistiamo già da alcuni mesi in Centro Italia con gli eventi di agosto-ottobre 2016 ad Amatrice, Visso, Norcia e Castelsantangelo sul Nera» spiega Andra Billi dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr (Igag-Cnr) .

Quando una faglia genera un terremoto, la faglia stessa si libera dello stress al quale era sottoposta immediatamente prima del terremo e trasferisce parte di tale stress ai segmenti di faglia adiacenti, che in un lasso di tempo imprevedibile (ore, giorni, mesi, anni) possono a loro volta generare terremoti e di nuovo "contagiare" le faglie adiacenti. Tali terremoti saranno sicuramente seguiti nelle prossime ore da uno sciame di repliche sismiche la cui intensità è difficilmente prevedibile.

Ma è possibile che le abbondanti nevicate abbiano favorito i terremoti di stamattina? Molto probabilmente no. L'unica ricerca sull'eventuale collegamento tra forti nevicate ed eventi sismici è molto vecchia (2003) e non particolarmente accurata, come ha riconosciuto l'autore stesso. Secondo Kosuke Heki, infatti, non ci sarebbero dati sufficienti per concludere che abbondanti nevicate siano in grado di scatenare terremoti.

18 gennaio 2017
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