È ricco di proteine e di grassi insaturi, povero di grassi saturi e privo di colesterolo, oltre che di lattosio, che molti hanno difficoltà a digerire, e ha un potere nutrizionale leggermente inferiore al latte vaccino: è il “latte” di soia, alimento tipico dei Paesi orientali che, per tutte queste ragioni, è entrato ormai a far parte delle nostre abitudini alimentari. In Italia, infatti, è arrivato nel lontano 1991, prodotto e portato sugli scaffali dei nostri supermercati da Valsoia.
Da allora, tante cose sono cambiate e il “latte” di soia e le altre bevande vegetali non sono più scelti esclusivamente da chi ha problemi con i latticini o da chi pratica una dieta strettamente vegetariana, ma da chi in genere cerca un’alimentazione bilanciata.
Lo stesso vale per i prodotti che ne derivano, come gli “yogurt”, i dessert, o l’alternativa ai formaggi spalmabili, tutti nati per rispondere a una richiesta nutrizionale sempre più varia. Molti di essi sono stati creati da Valsoia, grazie a investimenti in ricerca e sviluppo e a nuovi brevetti: l’azienda bolognese ha nello sviluppo e nella promozione dell’alimentazione vegetale, buona e sana, la propria missione.
UNA LUNGA STORIA. Il “latte” di soia nasce in Cina molti secoli fa, dove la coltivazione di questo legume ha una tradizione di quasi tre millenni. Da lì si è prima diffuso nel resto dell’Oriente e poi è arrivato in Occidente. Il suo vero successo, però, ha origine una quarantina d’anni fa, con lo sviluppo di una cultura attenta all’alimentazione vegetale e anche grazie all’aggiunta di aromi che lo rendono più piacevole al palato. E, soprattutto, con la nascita di tecniche di produzione industriali che garantiscono un ambiente asettico: queste hanno permesso di produrlo in grandi quantità e di distribuirlo ovunque, mentre prima veniva fatto in casa o venduto in piccoli negozi e drogherie.
Che cosa si può ricavare dalla soia? La soia è un cibo molto duttile, da cui si possono numerosi tipi di alimenti. La bevanda comunemente detta “latte” si usa anche per cucinare, ma esistono pure alternative a panna e besciamella. Dal “latte”, lavorato, si ottengono dessert, alternative allo yogurt e al formaggio. I semi possono essere consumati, dopo averli cotti, come tutti i legumi. Grazie al suo apporto proteico, la soia è adatta anche a sostituire la carne. Infine, c’è l’olio: può essere usato come condimento, come tutti gli altri oli vegetali.