A un anno dal lancio del progetto Brain, con il quale gli Stati Uniti intendono descrivere l'attività di ogni singolo neurone del nostro cervello, gli scienziati dell'Allen Institute for Brain Science, ente non profit indipendente, pubblicano su Nature la mappa più completa del cervello umano in via di sviluppo che sia mai stata prodotta.
La mappa mostra con una risoluzione mai raggiunta prima l'attività di decine di geni, che accendendosi a spegnendosi con ritmi e tempistiche scritte nel Dna, fanno sì che le diverse aree cerebrali si formino e si specializzino durante la gestazione. I risultati, disponibili gratuitamente su un sito dedicato, saranno di riferimento per tutti i ricercatori che vorranno confrontare ciò che accade durante il normale sviluppo con quanto avviene in situazioni patologiche.
All'origine dell'autismo
Non a caso, i dati sono stati ottenuti a partire da tessuti prelevati da feti abortiti fra la quindicesima e la ventunesima settimana, un periodo chiave per la formazione del sistema nervoso, nel quale già iniziano a manifestarsi anomalie che sono alla base di numerose malattie.
Si è visto, per esempio, che molti dei geni la cui espressione risulta alterata nelle persone affette da autismo iniziano la loro attività proprio in queste fasi della vita fetale. E sebbene, a titolo esemplificativo, i ricercatori abbiano concentrato la loro attenzione principalmente su questa malattia, la mole enorme di informazioni contenute nella mappa permetterà ad altri gruppi di capire come difetti nell'attività di geni specifici durante lo sviluppo embrionale e fetale possano essere all'origine di altre patologie neurologiche.
Uomini e topi
Ma la mappa dell'Allen Institute servirà anche per studiare le differenze fra gli uomini e gli altri animali, e per scoprire quali sono i passaggi chiave che fanno sì che il nostro cervello e si sviluppi in modo così unico. Alcune risposte sono già contenute nell'articolo di Nature, che rende conto, per esempio, di come la diversa espressione di certi geni fra noi e il topo sia alla base dell'eccezionale crescita della nostra corteccia cerebrale, e in particolare di quella dei lobi frontali, che determina le capacità mentali più sofisticate.
Il confronto fra uomini e gli altri mammiferi sarà facilitato anche dagli altri progetti in corso presso l'Istituto americano. In particolare, un secondo articolo, pubblicato sullo stesso numero di Nature, riporta i progressi del Mouse Brain Connectivity Atlas: un vero e proprio atlante del cervello del topo, in cui sono tracciate le connessioni nervose fra le diverse aree.
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