Nel riso sono stati identificati per la prima volta ufficialmente dei transposoni: geni capaci di cambiare posto e di inserrsi in un altro punto del Dna.
Una risaia in Indonesia. I transposoni hanno probabilmente un ruolo importante nella creazione della biodiversità delle piante. |
Un gruppo di ricercatori ha identificato per la prima volta in modo univoco nella pianta di riso 5 transposoni, vale a dire delle unità genetiche che possono modificare la propria posizione nel genoma della pianta e che infatti vengono anche chiamate geni saltellanti. La scoperta è stata effettuata nell'ambito del programma di ricerca sul genoma delle piante della National Science Foundation americana. Il riso è una delle piante alimentari più diffuse in tutto il mondo. Il suo interesse per i ricercatori parte però anche da un dato concreto: tra i cereali è quello che ha il Dna di dimensioni più ridotte (430 milioni di coppie di basi). Più del 40 per cento del genoma è formato da tratti ripetuti di Dna, che corrispondono a nessuna funzione specifica nel vegetale. La maggior parte ha le caratteristiche tipiche dei transposoni.
Conoscenza ambigua. I transposoni non sono una novità: il primo (Activator) fu scoperto nel 1947 nel mais dalla genetista, e premio Nobel, Barbara McClintok. Le loro funzioni sono ancora poco chiare. Si sa però che possono spostare tratti di Dna in punti differenti del genoma. Nelle piante che hanno transposoni attivi, si ritrovano copie multiple delle stesse sequenze geniche. In particolare il riso della sottospecie japonica ha 70 copie dello stesso transposone. La sottospecie indica (è il riso a grano allungato) ne contiene invece 14 copie. I ricercatori hanno anche cercato di spiegare come si muove il transposone: probabilmente esiste un altro transposone (che hanno chiamato Pong) che codifica le proteine necessarie per far muovere il primo (detto invece Ping). Sempre secondo i ricercatori, i transposoni potrebbero essere stati fondamentali per promuovere la biodiversità nel periodo della domesticazione delle piante.
(Notizia aggiornata al 18 gennaio 2003)