Un Premio Nobel... è per sempre, e non può essere ritrattato. Prima di assegnarlo è meglio pensarci bene, ed è quello che il Comitato per il Nobel svedese fa sempre, a dire il vero. Ma qualche volta la Storia scompiglia le carte, e scelte che parevano calibrate si rivelano un clamoroso abbaglio; mentre altri candidati che il mondo intero avrebbe premiato finiscono per mancare clamorosamente il premio.
Ecco alcuni dei Premi Nobel che, visti col senno di poi, appaiono quanto meno azzardati.
1) Il Nobel per la Chimica al promotore dell'uso di gas tossici. Nel 1918 il chimico tedesco Fritz Haber fu insignito del Nobel per aver scoperto come sintetizzare ammoniaca a partire da gas di idrogeno e azoto. La tecnica si rivelò in effetti molto utile per la creazione di fertilizzanti e promosse lo sviluppo dell'agricoltura.
Peccato che alcuni anni prima, durante la Prima guerra mondiale, Haber fosse stato uno dei più convinti sostenitori della necessità di usare gas tossici contro il nemico: nel 1915 aveva supervisionato il primo grande attacco con gas di cloro a Ypres, in Belgio, costato la vita a migliaia di soldati alleati tra le trincee.
2) Il Nobel per la medicina per la scoperta dei nematodi cancerogeni. Nel 1926, il danese Johannes Fibiger si aggiudicò il prestigioso riconoscimento per aver dimostrato che i ratti che ingerivano scarafaggi contenenti larve di vermi nematodi sviluppavano il cancro, e che quindi questi invertebrati fossero, di fatto, cancerogeni. All'epoca la scelta non avrebbe fatto una piega... se la scoperta fosse stata vera: più avanti fu dimostrato che i topi si ammalavano per la mancanza di vitamina A.
3) Il Nobel per la chimica a chi scoprì come utilizzare il DDT. Lo svizzero Paul Mueller non fu l'inventore del para-diclorodifeniltricloroetano (o DDT, che era stato sintetizzato nel 1873), ma fu colui che per primo ne dimostrò l'utilità come insetticida. La sostanza si rivelò in effetti molto efficace nel proteggere i raccolti dagli infestanti e nel debellare malattie da vettori come tifo e malaria. Si pensava che, sebbene tossico per gli insetti, non avesse effetti collaterali per l'uomo, e per questo Mueller ottenne il Nobel per la Fisiologia e la Medicina nel 1948.
Negli anni '60, tuttavia, si scoprirono gli effetti cancerogeni di questa sostanza osservando l'assottigliamento dei gusci di uovo degli uccelli. Gli USA bandirono il DDT nel 1972 e l'Unione Europea ne evidenzia la "possibilità di effetti cancerogeni". Alcune eccezioni al suo utilizzo sono previste però nella lotta alla malaria nelle zone colpite da questa epidemia.
4) Il Nobel per la Medicina all'inventore della lobotomia. Recidere connessioni nervose per curare le malattie mentali poteva sembrare una grande idea, nel 1949, quando il portoghese Antonio Egas Moniz, autore della prima lobotomia medica controllata, vinse il Nobel per la Medicina.
Alla cerimonia di assegnazione la procedura, che prevedeva la trapanazione del cranio in vari punti per distruggere sostanza bianca, cioè fasci di assoni (fibre nervose), fu salutata come "una delle più importanti scoperte mai fatte nel campo della terapia psichiatrica". Ma tra gli effetti collaterali c'erano lesioni cerebrali permanenti, perdita di responsività e presenza emotiva, fino alla morte. Il metodo perse fortunatamente sempre più credito con l'avvento dei farmaci psichiatrici.
5) Quel Nobel mancato a Gandhi. Il padre dell'indipendenza indiana fu nominato per il Nobel per la pace almeno cinque volte, ma non vinse mai. Il suo caso è stato uno dei pochi per il quale il Comitato per il Nobel ha ammesso di aver perso un'occasione importante. Nel 1989, 41 anni dopo la morte di Gandhi, il presidente del comitato spese parole di tributo per Gandhi mentre annunciava il conferimento del Nobel per la Pace al Dalai Lama.
Il Nobel per la Pace è comunque un riconoscimento che ha più volte diviso l'opinione pubblica: tra i casi più controversi citiamo il Nobel del 1994 assegnato a Yasser Arafat (leader dell'Olp) e Shimon Peres e Yitzhak Rabin (presidente e primo ministro dello Stato di Israele), e il Nobel del 2009 a Barack Obama, neo eletto presidente degli Stati Uniti al suo primo mandato.