Scienze

I vincitori dei premi Balzan 2014

Istituito nel 1961 in onore di Eugenio Balzan, giornalista e direttore amministrativo del Corriere della Sera all'inizio del secolo scorso, anche quest’anno il premio Balzan ha proclamato i suoi vincitori, veri luminari delle scienze naturali e umane.

Rifugiatosi in Svizzera negli anni del fascismo, Eugenio Balzan lasciò una cospicua fortuna che permise la creazione della Fondazione Internazionale Premio Balzan, rivolto a discipline scientifiche, umanistiche e artistiche. È un premio molto particolare: innanzi tutto gli ambiti sono scelti con un anno di anticipo, e gli argomenti sono molto precisi.

Le materie di quest’anno, per esempio, sono state archeologia classica, epistemologia e filosofia della mente, ecologia delle piante e matematica (pura o applicata). Inoltre almeno la metà del premio (750.000 franchi svizzeri ognuno, circa 620.000 euro) dovrà finanziare, su indicazione del premiato, progetti di ricerca svolti da giovani studiosi e ricercatori.

Progetti che la Fondazione Balzan segue nel tempo, quasi per assicurarsi che i risultati siano commisurati alle somme investite. Oltre ai premi scientifici, la Fondazione Balzan istituisce un premio anche per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli. Gli studiosi sono spesso grandi teorici o ricercatori “dimenticati” dai Nobel, perché specialisti in materie molto particolari, come l’ecologia o la matematica.

Dalle piante agli etruschi. Quest’anno i premi sono andati a Mario Torelli, dell’Università di Perugia, Ian Hacking dell’University of Toronto, David Tilman dell’University of Minnesota, Dennis Sullivan della City University of New York.

Il premio per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli è stato assegnato a Vivre en famille, un’organizzazione francese. Il primo studioso ha vinto per i suoi studi sul mondo classico greco, romano ed etrusco, Hacking per i suoi contributi alla filosofia delle scienze naturali e sociali, Tilman per i suoi fondamentali studi sull’ecologia delle piante e Sullivan per le ricerche nella topologia e nella teoria dei sistemi dinamici. L’associazione Vivre en famille, nata nel 1993 in Francia per provvedere all’inserimento in famiglia di minori portatori di handicap mentali, ha esteso poi la sua azione in Africa, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo.

I premi saranno consegnati il 20 novembre a Roma dal Presidente della Repubblica.

10 settembre 2014 Marco Ferrari
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