Un metallo talmente idrorepellente da far rimbalzare le gocce d'acqua che vi si posano come palline impazzite. L'hanno creato alcuni scienziati dell'Università di Rochester (USA) seguendo un approccio totalmente innovativo: invece di usare rivestimenti chimici per rendere idrofobico il materiale, ne hanno modificato la struttura nanomolecolare con l'aiuto di una tecnologia laser.
Il metallo è divenuto, cioè, idrorepellente di natura: una proprietà che non potrà perdere, come normalmente avviene per le superfici con rivestimenti idrofobici.
alterazioni Invisibili. Chunlei Guo, professore di ottica presso l'Università, ha ottenuto questo materiale trattando con un fascio di luce laser ultraveloce (appena pochi quadrilionesimi di secondo) una lega di platino, ottone e titanio.
La tecnica altera la struttura del metallo in scala nanometrica, creando una serie di invisibili fosse, buche o sporgenze che possono, a seconda della loro disposizione, rendere il materiale superidrofilico (cioè in grado di assorbire l'acqua a macchia d'olio e in pochissimi istanti) o superidrofobico (cioè totalmente respingente). Potete ammirare entrambi gli effetti in questo video.
applicazioni future. Il metallo, che si ispira alle proprietà idrorepellenti delle foglie di loto, è naturalmente anche antimicrobico, antiruggine, e antighiaccio: si va quindi dai rivestimenti per aerei a quelli antigelo per freezer e automobili, fino ad arrivare a superfici antimicrobiche per bagni pubblici o materiali che permettano una più efficace raccolta dell'acqua piovana (per questi ultimi due scopi il metallo ha suscitato l'interesse della Bill & Melinda Gates Foundation.
Essendo anche nero, il metallo si presterà anche a tutti quei campi in cui è necessario raccogliere luce e calore, dai pannelli solari alla realizzazione di sensori.
Una goccia a metà. Ma quello dell'Università di Rochester non è l'unico materiale superidrofobico il cui video lascia a bocca aperta. Guardate il coltello superidrofobico mostrato nel filmato qui sotto.
Sviluppato da Ryan Yanashima del Dipartimento di Chimica e Biochimica dell'Arizona State University (USA) è in grado di tagliare a metà una goccia d'acqua (situata a sua volta su una superficie idrorepellente). È stato creato nel tentativo di trovare metodi più efficienti per separare le proteine dai fluidi in cui sono contenute durante le analisi di laboratorio.