Rivoluzionate le nostre conoscenze sui "rapporti" tra dinosauri e mammiferi.
Ecco come avrebbero potuto essere i Repenomamus secondo gli studiosi cinesi. |
I sedimenti fossiliferi della provincia di Liaoning, nella Cina nord orientale, già famosi per altri sensazionali ritrovamenti di fossili, hanno rivelato i resti di due specie di mammifero, finora sconosciute e assolutamente sorprendenti, che vissero nel Cretaceo, circa 128 milioni di anni fa.
Ultima cena. Il primo è Repenomamus robustus, grande circa mezzo metro, più o meno quanto un coniglio. Le ossa fossilizzate hanno rivelato che nello stomaco, al momento della sua morte, si trovavano ancora i resti dell'ultimo pasto: un dinosauro. L'animale predato era un giovane psittacosauro, lungo appena 15 cm, un dinosauro bipede dotato di un grande becco simile a quello dei pappagalli; in età adulta poteva misurare fino a 2 metri di lunghezza. «Era nella porzione inferiore sinistra del fossile - ha detto il paleontologo cinese Meng Jin, curatore di paleontologia al Museo americano di storia naturale di New York - proprio la posizione dove si trova lo stomaco anche nei mammiferi attuali».
Grande come un cane. L'altra specie ritrovata insieme al mammifero cacciatore di dinosauri era grande almeno il doppio. Gli studiosi l'hanno chiamata Repenomamus gigantus ed era più o meno della taglia di un cane, per un peso di almeno 13 kg. Un animale di queste dimensioni poteva sicuramente fronteggiare con successo molte specie di dinosauri di piccola taglia e, secondo gli studiosi che l'hanno scoperto, poteva competere con loro anche per il controllo di un territorio.
I ricercatori hanno chiamato i due mammiferi Repenomamus fondendo insieme le parole “reptile” (rettile) e “mammal” (mammifero). Questi animali infatti avevano un corpo largo e piatto, con zampe che sporgevano lateralmente, più o meno come succede per le lucertole. Ma le articolazioni delle zampe sono diverse da quelle dei rettili e consentivano loro una maggiore mobilità. Anche se non erano veloci corridori, i Repenomamus potevano probabilmente rizzarsi sulle zampe posteriori in un atteggiamento aggressivo per fronteggiare i predatori e anche inseguire rapidamente una preda.
(Notizia aggiornata al 18 gennaio 2005)