A qualcuno Alper Bozkurt, docente di ingegneria informatica alla North Carolina State University, potrà sembrare il classico scienziato matto, che impianta elettrodi e microcircuiti all’interno di creature viventi con l’obiettivo di prenderne il controllo…
E, in effetti, in una ricerca recentemente pubblicata l’insigne accademico spiega, con tanto di video, come è riuscito a prendere il controllo della volontà di uno scarafaggio, controllandone i movimenti attraverso una Kinect, il sensore di movimento realizzato da Microsoft e impiegato con successo nel mondo dei videogames.
Scara-cyborg. Dal punto di vista pratico la tecnologia sviluppata da Bozkurt trasforma l’insetto in una specie di bio robot che può essere telecontrollato come il personaggio di un videogioco. «Il nostro obiettivo è quello di riuscire a governare gli scarafaggi nel modo più efficiente possibile e la Kinect ci sta dando un grosso aiuto», spiega lo scienziato. Il sensore infatti permette ai ricercatori sia di controllare i movimenti dei cyborg a sei zampe, sia di ricevere informazioni di ritorno sulla loro posizione e sul loro stato.
Inganni elettronici. Come si costruisce uno scarafaggio telecomandato? Bozkurt ha applicato degli elettrodi alle antenne e ai cerci degli insetti. I cerci sono organi di senso ubicati sull’addome dell’animale: servono a indicare l’avvicinarsi di un un nemico e a innescare i meccanismi di fuga. Stimolandoli elettricamente si mette in movimento l’insetto, mentre altri piccoli impulsi trasmessi attraverso le antenne servono per indicargli la direzione. In pratica viene fatto credere allo scarafaggio di essere in presenza di un ostacolo, così da farlo girare secondo la volontà del suo “pilota”. Bello e… crudele, diranno molti.
Salvati da uno scarafaggio. Nelle intenzioni dei ricercatori gli scarafaggi telecomandati potrebbero essere impiegati nell’esplorazione di zone inaccessibili a uomini e robot convenzionali, come edifici crollati, miniere, zone terremotate. Gli animaletti potrebbero essere equipaggiati con microfoni, telecamere, sensori di calore e altri dispositivi utili a identificare eventuali sopravvissuti. La robotizzazione degli scarafaggi non è comunque una tecnologia del tutto nuova. Lo scorso anno Brittany Ranson, una giovane artista contemporanea appassionata di tecnologia, aveva equipaggiato con uno speciale processore alcuni scarafaggi e aveva poi collegato il tutto a un account di Twitter. Inviando tweet con gli opportuni hashtag (#TweetRoachLeft e #TweetRoachRight) era possibile "ordinare" agli insetti di girare a destra o sinistra.
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