Le isole delle Hawaii nascono - e continuano a formarsi - al di sopra di un punto caldo, ossia di un luogo della Terra dove in continuazione il materiale lavico raggiunge la superficie. Le lave provengono da centinaia se non migliaia di chilometri al di sotto della superficie terrestre, mentre la litosfera, ossia la crosta terrestre e la parte solida del mantello sottostante, si muovono al di sopra di quest'area.
È così che nel corso di 50 milioni di anni si sono formate le Hawaii, che poi, per effetto della tettonica, si sono spostate e si spostano (in questo caso verso ovest-nord-ovest) con la litosfera su cui appoggiano.
Hawaii, la Big Island, l'isola più grande dell'arcipelago, si trova sopra a un punto caldo e negli ultimi anni è stata caratterizzata da importanti eruzioni vulcaniche. Dallo scorso mese di maggio una imponente eruzione del Kilauea ha interessato una notevole porzione dell'isola causando danni non indifferenti alle infrastrutture e alle case. Anche Hawaii, comunque, si sta muovendo insieme alla litosfera e un giorno (ancora lontano) non si troverà più sul punto caldo.
La futura isola. A circa 35 km a sud-est di Hawaii, il vulcano Loihi (Lō'ihi in hawaiano) è in piena e perenne attività (da circa 400.000 anni): è un seamount, un monte sottomarino, e non ha ancora raggiunto la superficie a livello del mare. Ci arriverà, prima o poi, probabilmente tra 10.000 anni (ma a dimostrazione di quanto ancora poco sappiamo di queste dinamiche c'è anche chi dice 100.000 anni). Comunque sia, ci arriverà, com'è successo a tutte le isole vulcaniche dell'arcipelago.
Il Loihi è di notevole interesse scientifico, perché lo si può studiare in questa fase. Proprio in queste settimane è stato condotto dalla NOAA uno speciale programma di ricerca, il SUBSEA, con i rover di profondità della Nautilus, una straordinaria nave di ricerca con una storia curiosa.
I rover della Nautilus sono scesi nell'area in prossimità del materiale lavico da poco fuoriuscito (al momento l'attività del vulcano si è ridotta), per campionarlo e riprendere l'ambiente: in questo modo, e grazie ai dati raccolti, si studieranno le rocce laviche ricoperte da ossidi di ferro - e i camini idrotermali, ossia le fuoriuscite di acqua calda attorno alle quali si sono insediati microrganismi che utilizzano il ferro come fonte primaria di sostentamento.
Alle Hawaii come su Encelado. Questa ricerca porterà conoscenze molto importanti che riguardano la nascita e la formazione dei vulcani sui punti caldi. Ma c'è di più: permetterà di creare modelli dettagliati di come potrebbero essere i fondali di alcuni satelliti di Giove o di Saturno (per esempio Encelado) che, sotto la spessa crosta di ghiaccio, sono dei mondi-oceano e, in profondità, hanno un nucleo caldo che potrebbe emettere materiale lavico.
È una situazione che ricorda da vicino le profondità dell'Oceano Pacifico attorno alle Hawaii: è possibile che su quei lontani mondi del Sistema Solare ci sia qualcosa che possiamo chiamare vita?