Questa prima decade del millennio propone diverse novità in campo aeronautico: sia civile, che militare. Boeing propone un veicolo stealth a idrogeno, mentre il Ministero della Difesa inglese ha in programma un aereo da combattimento. Tutti e due non prevedono alcun pilota a bordo.
“Entrambi gli aerei vengono manovrati dai militari in remoto”
Phantom Eye - Il velivolo invisibile ai radar di Boeing è un futuristico aereo spia: ha due motori, con cilindrata di 2.3 litri, 4 cilindri e 150 cavalli di potenza, che funzionano a idrogeno e consentono all'aereo di volare a 65.000 piedi di altezza per ben 4 giorni, senza effettuare alcuna sosta. E la lunga permanenza in aria giustificano il corposo serbatoio, che serve a contenere il carburante ecologico: deriva… dall'acqua. Il nome in codice rivela però i suoi compiti: è un occhio fantasma che sorvolerà le zone nemiche per raccogliere informazioni dall'alto.
Taranis, l'inglese - Il prototipo allo studio in Inghilterra è anche esso un UCAV, termine tecnico che riassume la mancanza a bordo di un pilota con le stellette sulle spalle: è un “unmanned combat air vehicle”. Infatti il progetto inglese prevede che questo nuovo aereo non sia solo impegnato nella raccolta di immagini e informazioni, come avviene anche oggi con i canonici droni, ma possa anche rispondere al fuoco e persino attaccare le linee nemiche. I piani del Ministero della Difesa britannico prevedono che in futuro saranno sempre di più i robot soldati e i veicoli senza esseri umani a bordo i veri combattenti sul campo di battaglia.