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Un recente articolo pubblicato sul Washington Post prospetta un futuro alla Terminator popolato di droni da guerra e omicidi automatizzati.
“Una rete di droni che individua e distrugge il nemico”
Omicidi automatici - Sul quotidiano vengono descritti i passi che le forze militari USA stanno facendo nella direzione di un network autonomo di macchine killer, per la ricerca e l’uccisione del nemico. In particolare le prospettive future, inclusi i dubbi e i pericoli che un omicidio eseguito da un drone solleva. Come nella scena della pellicola Robocop del 1987, dove per un errore il robot Ed209 mitraglia di proiettili un partecipante in un test durante la presentazione ufficiale.
Target sul campo – Invece dalla base militare di Fort Benning, si sono alzati in volo due aerei senza pilota, con la missione di cercare una grossa tela arancione, verde e blu posizionato in un’area di addestramento all’interno del perimetro della base. Dopo circa 20 minuti uno degli aerei, che include un computer che processa le immagini di una camera montata a bordo, ha indivudato il bersaglio e ha avvisato il secondo aereo automatico, che gli si è avvicinato e ha usato i propri sensori per esaminare l’oggetto colorato. Poi uno degli aerei ha segnalato, ad una macchina senza pilota posizionata a terra, la presenza del telo e il robot militare a quattro ruote si è avvicinato per dare l’ultima occhiata di controllo al bersaglio.
Bersaglio confermato – Questo esperimento di successo permette di presagire un futuro automatico e robotizzato in materia di guerra, almeno secondo alcuni progetti di ricerca militare usa: un giorno in cui saranno eserciti di droni ad andare a caccia, a identificare e ad eliminare il nemico, in base a dei calcoli eseguiti da un software e non per le decisioni prese da esseri umani.
Niccolò Fantini
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