I satelliti in orbita geostazionaria, lassù, sono un po’ “datati” e vanno aggiornati. Saranno molto più precisi di quelli attuali. Investimento costoso, ma necessario.
“I nuovi satelliti saranno più precisi con un livello di approsimazione di pochi centimetri”
Indispensabile! - Immaginatevi se all’improvviso i navigatori satellitari di tutto il mondo smettessero di funzionare. Molti perderebbero il senso dell’orientamento, sbaglierebbero strada e sarebbe il caos. Inoltre, il sistema GPS (Global Positioning System), inteso come il sistema di satelliti che permette ai nostri navigatori (e non solo) di funzionare, gestisce un’infinità di attività “extra”: uno stop manderebbe in tilt interi paesi e servizi. Questo preambolo solo per dire che il GPS è una di quelle invenzioni di cui non possiamo ormai più fare a meno.
Scopi militari - Ebbene, il sistema GPS nasce per scopi militari nel periodo della guerra fredda per aiutare i soldati a individuare le loro posizioni. Top secret per 15 anni, diventa pubblico nel 1978 quando viene lanciato in orbita il primo satellite per uno civile. Adesso i 24 satelliti attivi che compongono la “costellazione” del GPS devono essere tutti sostituiti per un investimento totale di 8 miliardi di dollari.
Ancora più precisi - No, niente paura, è un’operazione programmata da tempo. Il primo “rimpiazzo” è pronto per il lancio già questa settimana dalla base di Cape Canaveral. Rispetto ai modelli precedenti che sono stati “rattoppati” e sostituiti nel corso degli ultimi 30 anni, questi nuovi modelli sono progettati per durare più a lungo, ma soprattutto per offrire un segnale ancora più preciso con un margine di una approsimazione di pochi centimetri, contro gli attuali 10-20 metri circa (quando va bene). In pratica saranno in grado, una volta lassù, di trovare davvero il cosiddetto “ago nel pagliaio”.
Silvia Ponzio