Dopo aver pubblicamente ammesso che la macchina di StreetView spiava le reti wireless che incontrava sul suo cammino, quattro governi europei chiedono a Google di consegnare i dati raccolti. E di corsa!
“Germania, Spagna, Francia e Italia vogliono i dati di Google entro due giorni”
Dateci i dati - Dopo il mae culpa e le pubbliche scuse di Google per i dati degli utenti “involontariamente” raccolti dalla macchina di StreetView, arriva la resa dei conti: quattro governi europei chiedono a Mountain View di sganciare i 600 gigabyte di informazioni personali in loro possesso. Lo rende noto lo stesso Eric E. Schmidt, amministratore delegato di Google, in un'intervista rilasciata al quotidiano finanziario inglese The Financial Times. E Germania, Spagna, Francia e Italia li vogliono pure entro due giorni.
Errore di programmazione - Schmidt ha anche detto che Google avrebbe in ogni caso reso pubbliche le informazioni, ribadendo che i dati sono frutto di una “raccolta” palesemente contro le regole della stessa azienda e dovuta a un errore di programmazione del software della strumentazione a bordo della macchina di StreetView. Tra l'altro osserva, sorpreso, che le autorità statunitensi non hanno mostrato lo stesso livello di indignazione e preoccupazione per l'accaduto quanto quelle europee. Non è che la Federal Trade Commission degli Stati Uniti non abbia fatto una piega, ma al momento si è limitata a chiedere spiegazioni su cosa sia successo.