Il sistema operativo mobile targato Google è sempre più ricco di funzionalità. Adesso scendono in campo i comandi vocali che ti permettono di fare molte cose senza muovere neanche un dito. Oracle, però, alza la voce perché sostiene che Mountain View abbia violato i brevetti di Java.
Voce del padrone - Ormai gli smatphone con Android sono diventati i “coltellini svizzeri” della telefonia. Così Google paragona il suo sistema operativo dalle pagine del suo blog ufficiale annunciando l'ennesima nuova feature. Voice Actions, questa nuova funzionalità vocale disponibile a partire da Android 2.2, ti permette di comandare il cellulare con la tua voce. Puoi chiedergli, per esempio, di chiamare un contatto, dettare messaggi di testo ed e-mail (e spedirle), scegliere quale canzone da ascoltare, dire al navigatore satellitare dove andare e al browser quale pagine web cercare. Anche l'iPhone ha una funzione simile, ma le sue capacità sono molto limitate se paragonate a quelle di Android.
Java violata - Intanto Oracle cita in giudizio Google per questioni di copyright. Oracle, l'anno scorso, ha acquisito Sun Microsystems e il colosso di Mountain View, nello sviluppo di Android, ha ripetutamente e consapevolmente violato la proprietà intellettuale relativa alla tecnologia Java. Visto che Android fa largo uso di Java e che si tratta di un sistema operativi mobile di successo, Oracle vorrebbe vedere qualche soldo per aver partecipato (seppure involontariamente) con la sua tecnologia.