Scienze

Gole, orridi, vie male: il tutto in Italia

Il un post precedente avevo descritto la scoperta di un canyon lungo quasi 800 chilometri sotto i ghiacci della Groenlandia. Ho ricevuto diverse mail in cui...

Il un
avevo descritto la scoperta di un
. Ho ricevuto diverse mail in cui mi si chiede perché i grandi canyon sono presenti solo negli Stati Uniti, in Sud America, ora in Groenlandia e in pochi altri posti al mondo Italia esclusa. Non è proprio così: in Italia, infatti, ci sono diversi canyon che non chiamiamo con il termine inglese, ma più semplicemente con nomi come “vie male”, forre, orridi, gole. Ecco qui qualche esempio. Partiamo dalla Via Mala, una delle più bei e profondi canyon della nostra Penisola. Si tratta di una profonda forra percorsa dal fiume Dezzo che dalla Val di Scalve giunge a confluire nel fiume Oglio. Si tratta di una valle molto stretta, ma profonda qualche centinaio di metri. A vederla dall’alto sembrerebbe che un potente bisturi abbia inciso profondamente le Orobie. [Guarda le foto dei
] Le rocce che costituiscono la valle ci portano indietro fino a centinaia di milioni di anni fa. Ci raccontano di periodi durante i quali c’erano delle barriere coralline e di altri segnati da spaventose eruzioni vulcaniche che interessarono tutta l’area. E percorrendo la valle – lungo l’ardita strada che venne aperta nel diciannovesimo secolo - si possono osservare gli strati che, come fogli di un libro, ci raccontano le diverse fasi geologiche.
Come si forma un canyon. Clicca sul disegno per ingrandirlo.
Ma a noi interessa in particolare quel che ha realizzato il lungo e incessante lavoro del fiume Dezzo nel corso degli ultimi 4 - 5 milioni di anni, autore del canyon della Via Mala. Ma come può un torrente di montagna scavare un simile “orrido”? Inizialmente gli eventi geologici avevano creato una frattura (i geologi la chiamano “faglia”) che ha immediatamente richiamato le acque superficiali. Queste hanno iniziato il loro incessante lavoro di erosione. Inizialmente il torrente finiva sopra l’area dove oggi vi è l’abitato di Corna o di Angolo (la cosa è incerta) con una cascata. Poi il salto è regredito, ossia si è spostato via via verso monte lasciando la strettissima valle che oggi forma l’orrido (vedi disegno).

Le gole dell'Alcantara

Le gole dell'Alcantara
Anche in Sicilia
Un altro esempio è il canyon di Alcantara in Sicilia. Questo canyon non ha la sua primitiva origine nell’acqua, ma in frattura formatisi all’interno di imponenti colate laviche. In alcuni punti le sue pareti si ergono per 40-50 m dal livello del fiume e allargando le braccia si possono quasi toccare le due pareti della gola. Si cammina cioè, proprio nel cuore di varie e imponenti colate laviche che vennero eruttate circa 300.000 anni fa. Una volta raffreddata e diventata roccia, quelle colate laviche sono state frantumate da una serie di terremoti che hanno iniziato a formare la forra. L’acqua poi, ci ha messo la sua azione e la sua forza, andando in profondità. Il fatto che non sia stata l’acqua ad essere l’agente principale nel formare il canyon lo si intuisce osservando le rocce delle pareti che lo formano, le quali hanno spesso spigoli vivi che non potrebbero esistere se l’erosione dell’acqua avesse agito fin dall’inizio.

Le gole di Celano

Le gole di Celano
E per terminare ancora due esempi. Uno dei più suggestivi canyon, dove ci si può addentrare a piedi tra due alte pareti rocciose che in alcuni punti raggiungono i 190 m d’altezza e solo 3 metri in larghezza, sono le Gole di Celano (foto a destra) che si trovano nell’Appennino centrale. Il canyon intaglia rocce di tipo calcareo o molto simili dove l’azione dell’acqua ha avuto gioco forza nel realizzare l’intaglio. Spettacolare è anche la Gola di Gorropu, un canyon che si trova nel Supramonte in Sardegna. Anch’esso scavato in rocce calcaree possiede pareti che in alcuni punti sprofondano per circa 500 metri. Una caratteristica che lo rende uno dei canyon più profondi d’Europa. Le rocce carbonatiche hanno racchiuso in sé una grande quantità di fossili che ci raccontano di un mare vecchio di oltre 100 milioni di anni. Ma l’inizio della storia del canyon è molto più vicina a noi, quando cioè l’acqua ha iniziato a scorrere in una grande frattura in enormi quantità, facendo sentire la sua azione soprattutto durante le piene.

3 settembre 2013 Luigi Bignami
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