La tecnologia 3D è sensazionale, sono gli occhialini che passando di mano in mano, e di occhio in occhio, possono trasmettere malattie anche serie come congiuntivite, infezioni della pelle e addirittura da stafilococco. Per fortuna c'è qualcuno che sta lavorando su schermi a tre dimensioni senza l'uso dei paraocchi.
“Gli occhiali multiuso ti fanno rischiare persino le infezioni da stafilococco”
Pieni di virus - Se qualcuno avesse il dubbio che l'uso degli occhiali 3D fosse rischioso per la salute, adesso ha la conferma. Non ci riferiamo a disturbi di ordine funzionale come nausea, vertigine ed emicrania, quanto piuttosto alla diffusione delle malattia. L'Istituto di Ricerca statunitense Good Housekeeping ha infatti deciso di esaminare sette paia di occhiali prelevati da altrettanti eventi 3D e il risultato delle analisi è stato inequivocabile: sono pieni di germi e virus. Gli campioni, alcuni protetti dalla plastica e altri non confezionati, si sono rivelati portatori sani di vermi di varia natura come quelli che provocano congiuntiviti, infezioni della pelle, intossicazioni alimentari, sepsi e polmonite. Un paio di occhialini era addirittura contaminato da Staphylococcus aureus, la causa più comune delle infezioni da stafilococco. Non a caso, già qualche mese fa, il nostro Consiglio Superiore di Sanità, aveva inviato una circolare agli esercenti della sale cinematografiche, alle Asl e al Nas dei Carabinieri, in merito al rischio di un aumento della trasmissione di infezioni batteriche e virali derivanti dall'utilizzo di occhiali 3D multiuso, consigliando l'uso di quelli monouso.
Addio occhialini - Presto, però, potrebbero arrivare schermi per la visione in 3D che non richiedono di indossare degli occhiali. E una spinta in tal senso arriva dai ricercatori Microsoft dell'Applied Sciences Group che stanno sviluppando uno speciale obiettivo per la trasmissione delle immagini a tre dimensioni. La lente, più sottile nella parte inferiore rispetto a quella superiore, invia la luce agli occhi dello spettatore grazie a due diodi emettitori di luce. Ogni raggio di luce passa attraverso un display a cristalli liquidi che, combinato con un controluce, mostra immagini diverse a spettatori diversi, al momento fino a un massimo di due contemporaneamente, offrendo così il tanto agognato effetto stereoscopico (3D).