Un metro di altezza, un cranio decisamente piccolo, quanto un pompelmo, e una forte somiglianza con l'uomo.
Se i suoi resti fossero stati trovati nei pressi di Hobbiville, la fantastica terra descritta da Tolkien ne Il Signore degli Anelli, ci troveremmo di fronte al primo ritrovamento dello scheletro di un Hobbit. Ma i resti sono stati scoperti sull'isola di Flores, in Indonesia e appartengono a una specie di uomo finora sconosciuta vissuta probabilmente 18 mila anni fa ed erede dell'Homo erectus.
Come racconta una ricerca pubblicata su Nature, si tratta di una scoperta eccezionale, forse la più importante degli ultimi 50 anni, perché ha radicalmente cambiato l'idea dell'evoluzione del genere Homo che i precedenti ritrovamenti avevano dipinto. I resti dell'antico scheletro sono stati trovati nelle profondità di una grotta a Liang Bua e si sono conservati in uno strano stato di non completa fossilizzazione. Appartengono a una donna di più di 20 anni, alta meno di un metro e con un cranio circa un terzo di quello dell'Homo sapiens. Battezzato uomo di Flores (Homo - Homo floresiensis), la nuova specie discende direttamente dall'Homo erectus, un antenato dell'uomo che dall'Africa si diffuse in Asia circa 2 milioni di anni fa.
Piccoli per condizionamento. Secondo gli esperti, l'erectus, rimasto isolato per centinaia di migliaia di anni nell'isola, si sarebbe evoluto nella nuova specie, con caratteristiche decisamente peculiari: le sue dimensioni lillipuziane, per esempio, sarebbero un adattamento alle condizioni dell'isola, dove una dieta con poche calorie e la mancanza di grossi predatori avrebbe avvantaggiato le caratteristiche fisiche piccole. Il ritrovamento ha eccitato i paleontologi per le sue implicazioni. Innanzitutto il fatto che i primi ominidi si sono evoluti in molte più specie di quanto finora ritenuto e molte di queste sono sopravissute fino a poco tempo fa. E questo potrebbe far sperare in ulteriori ritrovamenti. Poi, la statura molto bassa, indica che anche gli uomini sono soggetti alle stesse forze evolutive di altri mammiferi che si rimpiccioliscono (fino a raggiungere dimensioni nane) quando rimangono isolati o sotto la pressione dell'ambiente. Infine, Ebu - questo è il soprannome dello scheletro di Flores - dimostrerebbe che ominidi con un cervello piccolo possono evolvere senza perdere buona parte della loro intelligenza. Accanto ai resti sono stati trovati anche utensili in pietra e ossa e denti di numerosi animali nani del genere Stegodon, antenati dell'elefante moderno e di draghi di Komodo, una lucertola gigante. Probabilmente finiti nel menu di questo nostro nuovo cugino lontano.