Tre interessanti notizie arrivano dal mondo dei ghiacci presenti e passati e riguardano i ghiacci del
Polo Nord, l’inizio dell’ultima
glaciazione e lo scioglimento dei ghiacciai
alpini.
1) La prima è la notizia più bella. Secondo la Nasa le condizione dell’estate 2013 non avranno un particolare impatto sull’annuale scioglimento dei
ghiacci dell’Artico. La situazione infatti, è stata migliore rispetto a quella del
2012, quando il ritiro dei ghiacci segnò il record negativo da che l’uomo rileva l’estensione. Alla Nasa infatti, risulta che il
21 agosto la superficie coperta da ghiaccio era di
5,83 milioni di chilometri quadrati mentre lo scorso anno, nello stesso giorno, era di
4,34. Questo non significa necessariamente una ripresa dell’estensione della coltre glaciale, ma solo un’oscillazione meno negativa rispetto al record dell’anno scorso. Va detto comunque che l’estensione di quest’anno è inferiore alle medie dell’ultimo trentennio.
L'estensione dei ghiacci durante l'ultima glaciazione
2) La seconda notizia riguarda l
’inizio dell’ultima glaciazione. Essa ha sempre interessato la ricerca dei climatologi perché è un vero
paradosso. Grandi nevicate infatti, si verificano quando si ha un’elevata temperatura nell’aria con temperature relativamente moderate. Come si
concigliano allora grandi estensioni di nevi, temperature moderate e era glaciale? Ora un gruppo francese coordinato da MariaFernanda Sanchez-Goni del CNRS francese ha dato una risposta al paradosso. Analizzando i sedimenti che datano da 80.000 a 70.000 anni fa ha scoperto che durante tale periodo la temperatura dell’acqua del
Golfo di Biscaglia (ad est del Portogallo) rimase relativamente elevata, mentre quella dell’Europa andava via via diminuendo. Portata verso nord dai venti
l’umidità dell’Oceano Atlantico causava delle forti
nevicate a nord dell’Europa al punto da produrre una calotta artica che arrivò fino alle latitudini di Como. Tale estensione di ghiacci fece cadere il livello dei mari di ben 80 metri. Quel che è interessante in questo studio è il fatto che per avere una glaciazione non è necessario che tutto il pianeta si raffreddi, anzi ci devono essere delle
condizioni contrastanti.
I ghiacciai alpini sono in continuo ritiro
3) La terza notizia riguarda l’inizio dello scioglimento dei ghiacciai delle nostre
Alpi che è iniziato nel 1860 ben prima del riscaldamento globale del secolo scorso. Come è possibile? Una ricerca esposta su Proceedings of the National Adademy of Sicences da Thomas Painter del Jet Propulsion Laboratory della Nasa darebbe la soluzione. Nonostante che attorno alla seconda metà del 1800 la temperatura del pianeta era ancora molto
fredda lo scioglimento dei ghiacci fu causato dalle particelle di
carbonio che vennero rilasciate in grandi quantità dalle
industrie europee che utilizzavano una grande quantità di
carbone.
Quelle particelle cadendo sui ghiacciai li resero scuri e quindi fu facile gioco del Sole far sciogliere la neve ed esporre il ghiaccio sottostante alla luce solare. Fu così che il loro scioglimento iniziò senza sosta (con qualche periodo di sosta) e divenne ancor più evidente con l’inizio del riscaldamento globale avvenuto nel diciannovesimo secolo.