Un solo gene sembra determinare se un atleta potrà essere uno sprinter o un fondista. E l'allenamento?
Il segreto di una partenza velocissima? Risiede nei geni degli atleti. |
Un gruppo di ricercatori australiani attivi nell'ambito della medicina sportiva ha scoperto un gene collegato alle prestazioni atletiche che predispone gli individui a eccellere nelle discipline cosiddette "veloci" o in quelle che richiedono resistenza. Battezzato alfa-actinina-3 (ACTN3), questo gene esiste in due varianti alleliche, dette R e X. La R produce actinina, una proteina che si trova esclusivamente nelle fibre veloci responsabili dello scatto e della potenza degli "sprinter", mentre la X no.
Da uno studio condotto su 300 atleti australiani, 50 dei quali di livello internazionale, è emerso che il 95 per cento dei velocisti possedeva almeno una copia dell'allele R, mentre il 50 per cento ne aveva due.
Lenti, ma resistenti. Al contrario, i fondisti presentavano questo allele in bassa percentuale, ma ben il 24 per cento di loro era XX, contro il 5 per cento dei colleghi sprinter. Questi risultati hanno spinto Kathryn North, del Neuromuscular Research at the Children's Hospital di Westmead, Sydney, a ipotizzare che «L'assenza dell'alfa-actinina-3 concorre alla formazione di muscoli "lenti", molto più adatti a sostenere uno sforzo prolungato, come nel caso delle discipline che richiedono resistenza». Ancora da chiarire invece il ruolo "attivo" della proteina, che sempre per la North potrebbe consistere nel «conferire una maggiore capacità di assorbimento e trasmissione della forza durante le contrazioni rapide e energiche che impegnano la muscolatura dei velocisti».
(Notizia aggiornata al 4 settembre 2003)