Gli unici sopravvissuti all'estinzione della vita sulla Terra risalente a 65 milioni di anni fa sarebbero dei funghi primordiali.
L'immagine al microscopio svela la presenza di spore di funghi nello strato di roccia prelevato presso la miniera Moody Creek in Nuova Zelanda. Clicca qui per ingrandire l'immagine. © Science |
Secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista Science, non tutto andò perduto. Non scomparvero infatti i funghi, vegetali privi di clorofilla, perciò incapaci di effettuare la fotosintesi, e inoltre capaci di trarre nutrimento da sostanze organiche non viventi. Caratteristiche fondamentali che ne avrebbero dunque consentito la sopravvivenza.
Roccia parla. Alcuni ricercatori, lo svedese Vivi Vajda e l'australiano Stephen McLoughlin, hanno cercato nelle diverse stratificazioni di un filone di carbone della Nuova Zelanda le risposte sull'evoluzione della vita in questo delicato passaggio della storia della Terra. Nello strato più profondo della roccia presa in esame, risalente al periodo precedente all'estinzione, ci sono tracce di granuli di polline proveniente da piante. Quello intermedio contiene invece unicamente spore e residui di antichi funghi: uno strato piuttosto sottile, questo, che testimonia un periodo di durata breve, durante il quale le uniche forme di vita sopravvissute sarebbero state appunto funghi. Presente in questo strato anche l'iridio, raro sulla superficie terrestre e più comune su comete e asteroidi: un particolare che avvalorerebbe la tesi dell'impatto del meteorite. La crosta superficiale documenta infine la ricomparsa di piante verdi in particolari di felci, le prime a rispuntare nel panorama desolato del dopo-estinzione.
(Notizia aggiornata al 9 marzo 2004)