AGGIORNAMENTO ORE 5:45 DEL 27/10/2016: nella notte vi sono state numerose scosse, tra le quali due importanti. Alle 23:42 con epicentro nella provincia di Macerata un sisma di Magnitudo 4.5. Alle 5:19, sempre nella provincia di Macerata un sisma di Magnitudo 4.1. Alle 5:50 (Macerata) sisma di Magnitudo 4.4
AGGIORNAMENTO ORE 22:00: alle 21:18 si è registrata una nuova scossa che secondo il Servizio Geologico degli Stati Uniti ha avuto una Magnitudo di 6.1 (M 5.9 secondo l'INGV) e una profondità di 10 chilometri (8 chilometri secondo l'INGV). L'epicentro è in prossimitià di Visso.
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Un terremoto di forte intensità si è verificato in prossimità di Piedivalle, una frazione di Preci, in Umbria. Al momento in cui scriviamo (ore 20:25), le notizie ufficiali (Protezione Civile, Vigili del Fuoco) citano danni alle strutture (crolli), ma nessuna vittima né feriti.
Stando alle indicazioni del Servizio Geologico degli Stati Uniti l'intensità del terremoto è stata di magnitudo 5.5 con ipocentro a 10 km di profondità. Un sisma relativamente forte dunque, e poco profondo, che può avere portato in superficie una notevole quantità di energia: tuttavia l'Ingv non può dire se si tratta di una replica, appartenente cioè al cosiddetto sciame sismico, o un nuovo evento - che potrebbe cioè evolvere in un suo sciame sismico.
L'epicentro del terremoto è a poche decine di chilometri da quello che interessò Amatrice e i paesi limitrofi il 24 agosto 2016.
Difficile dire in questo momento se il terremoto di Preci è un evento a sé o se può essere collegato alle medesime faglie che hanno causato il terremoto di agosto.
Non è la prima volta infatti che, dopo scosse di notevole intensità, a distanza di qualche mese se ne verificano altre con magnitudo vicina a quella principale.
La causa è la Placca Adriatica. Anche per questo terremoto la causa principale è da ricercarsi nella placca Adriatica, nota anche come Placca Apula, una zolla della crosta terrestre piuttosto piccola, che comprende parte dal mare Ionio, dell'Adriatico e i settori settentrionale e orientale della Pianura Padana e alcune aree delle Alpi meridionali ed orientali (vedi disegno qui sotto).
Questa placca si sta muovendo verso nord nord ovest e contemporaneamente ruota in senso antiorario. Si tratta di una parte della Placca Africana, dalla quale l'Apua si è staccata durante il Cretaceo, grosso modo attorno a 100 milioni di anni fa: attualmente si sta muovendo al di sotto della placca che comprende parte degli Appennini e parte del Mar Mediterraneo, sta cioè andando in subduzione.