Albert Michelson, scienziato tedesco-americano, riceve il premio Nobel per la fisica, per un esperimento… andato male.
Michelson voleva stabilire in che modo il moto terrestre influisse sulla velocità della luce. Per farlo inventò uno strumento, l’interferometro, con il quale è possibile suddividere un raggio di luce in due fasci e inviarne ciascuno in direzioni diverse. Michelson ne inviò uno lungo il senso del moto della Terra e l’altro in direzione della perpendicolarità della Terra.
Secondo i suoi calcoli, i due fasci, una volta ricongiunti, avrebbero avuto delle variazioni di frequenza. Così non avvenne e quindi la velocità della Terra - contrariamente a ciò che pensava Michelson - non influisce sulla velocità della luce. L’esperimento Michelson-Morley (il chimico americano che lavorò con lui all’indagine) non dimostrò le loro teorie ma fu fondamentale per lo sviluppo della relatività da parte di Albert Einstein.