L’ultima frontiera delle aziende di marketing è scoprire l’Id utente di Facebook che fornisce accesso ai dati personali pubblicati sul social. L’obiettivo? Stilare un identikit estremamente preciso di una persona per poi, nel migliore dei casi, bombardarla di pubblicità mirata.
“Basta un indirizzo di posta per risalire all’Id utente di Facebook”
Privacy a rischio - Un tempo i “cacciatori di dati” professionisti setacciavano la rete alla ricerca di indirizzi di posta elettronica da prendere di mira con messaggi pubblicitari non desiderati. Il famigerato spam che intasa le nostre caselle di posta. L’arrivo dei social network rappresenta una nuova ghiotta opportunità per raccogliere ogni sorta di informazione personale. Basta infatti conoscere un indirizzo di posta, disporre degli strumenti giusti, per risalire all’ID di Facebook di un utente che spalanca le porte a tutte le informazioni personali pubblicate sul social. Non c’è niente da fare, anche blindando il profilo con le più rigide impostazioni sulla privacy escogitate da Facebook, alla fine i cacciatori di dati riescono sempre a mettere le mani sul prezioso bottino.
Compra vendita di dati - Facebook cerca di migliorare gli strumenti per salvaguardare la privacy dei propri utenti ma sembra che i “cacciatori di dati” siamo comunque sempre un passo avanti al social network. Ne è la prova il clamoroso caso di Rapleaf di qualche mese fa. L’azienda, smascherata dal Wall Street Journal, raccoglieva e rivendeva dei veri e propri “dossier” con informazioni personali di ignari utenti - nomi, indirizzi di posta elettronica, numeri di telefono e di conto corrente - a diverse società di marketing. L’azienda confezionava i fascicoli collegando i dati ottenuti dalle applicazioni di Facebook a quelle raccolte in giro per il web. Sebbene Rapleaf abbia dichiarato di aver cancellato tutti i dati in suo possesso, è un esempio che la dice lunga sul rischio di un furto di identità.
Strumenti professionali - Gli strumenti a disposizione delle aziende di marketing non mancano di certo. Un esempio per tutti è rappresentato da Match Factory, un’applicazione sviluppata da 3DNA, che in maniera assolutamente automatica è in grado di risalire all’ID di Facebook di un utente tramite il suo indirizzo e-mail. Una volta ottenuto l’ID scoprire le informazioni personali pubblicate su Facebook, anche blindate con le più rigide opzioni di sicurezza, è un gioco da ragazzi.
Leggi l'articolo originalesu Jacktech.it e in più: