Scienze

Facebook: agli iscritti importa poco della questione privacy

Agli utenti interessa davvero la privacy?

Facebook e privacy sono il tema scottante della giornata, infatti è previsto per oggi l'abbandono in massa degli account. Persino il Time esce con la questione in copertina e cominciano ad apparire i primi dati e analisi del fenomeno. Ma la vera questione è agli utenti importa davvero della loro privacy?

“Oggi dovrebbe essere il giorno del giudizio per Facebook, ma i dati dicono il contrario”

Niente addio per Facebook – Non pare che oggi si possa decretare la morte del social network più utilizzato al mondo, anzi. In America, dove è partita la campagna contro la politica sulla privacy di Facebook, solo il 2% degli utenti si è cancellato dal servizio, almeno finora.

Stima numerica - Il motivo del mancato abbandono è forse da ricercare nei dati di una ricerca, eseguita in questi giorni su un campione di 699 utenti americani. Circa il 61% si dichiara confortato dalle parole pronunciate da Mark Zuckerberg la scorsa settimana: Facebook è pronta a modificare il proprio servizio per venire incontro alle richieste degli utenti, semplificando regole e impostazioni relative alla privacy. E soprattutto l’81% dichiara di avere maggior attenzione a riguardo delle informazioni che pubblica o inserisce nel sito. Solo l’11% ha sentito parlare del "Quit Facebook Day" e solo il 22% di questa piccola porzione di utenti ha intenzione di cancellarsi dal servizio. Per cui, a spanne, circa il 2% degli utenti americani si cancellerà da Facebook oggi.

E continua a crescere – Nonostante le ultime turbolenze mediatiche e sebbene dagli utenti di diversi paesi siano state inoltrate richieste di modifica del servizio, Facebook continua a crescere. Sul sito cheackfacebook.com è possibile osservare, in tempo reale, la crescita del social network, con le stime degli utenti registrati in ogni singolo paese. Si scopre così che, appena fuori dalla top five, c’è l'Italia, che vanta circa 16 milioni di utenti: appena dopo i cugini d’Oltralpe ma quasi il doppio dei teutonici tedeschi.

31 maggio 2010
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