A oltre 3.800 km dalla terraferma, l'arcipelago delle Hawaii è uno dei luoghi più remoti e isolati che il nostro Pianeta possa offrire. Per i biologi, un vero paradiso: negli ultimi 5 milioni di anni le isole sono state colonizzate da molti animali, che si sono poi ulteriormente diversificati, espandendo il proprio repertorio di sopravvivenza al riparo da interferenze esterne.
Uno di questi animali è il ragno stecco del genere Ariamnes, un parassita gambalunga che invade le ragnatele di altri ragni e taglia le tele per avvicinare a sé le prede. Arrivato alle Hawaii, due o tre milioni di anni fa, si adattò rapidamente a nascondersi sulle foglie, sulle rocce, al suolo, tra i licheni. Da allora si è diversificato in almeno 15 specie, oggi sparse in tutto l'arcipelago, e ha sviluppato colori adeguati a ogni habitat.
Più volte, nello stesso modo. Ora uno studio sui colori di questi ragni racconta come in certi casi l'evoluzione si ripeta, sviluppando le stesse strategie di adattamento in ambienti geograficamente distanti tra loro, in modo indipendente e parallelo. Lo studio pubblicato su Current Biology potrebbe risultare di particolare interesse anche per chi cerca forme di vita su altri pianeti.
I ragni stecco sono così chiamati per l'addome allungato che ha le sembianze di un bastoncino. Si spostano solo di notte, camminando lentamente per sfuggire alla vista degli altri ragni, che spesso diventano loro prede. Di giorno si mimetizzano invece con l'ambiente circostante per nasconderis ai predatori.
In ciascuna delle sei isole sono presenti più varietà, ma soltanto in tre caratteristici colori: oro scintillante, marrone scuro e bianco opaco. Andate sull'isola di Oahu e troverete tutte e tre le varietà. Lo stesso su East Maui, e così via. Si potrebbe pensare che le stesse tre specie di Ariamnes, una per colore, abbiano viaggiato diffondendosi in tutta la catena di isole. Ma le analisi genetiche raccontano una storia più complessa.


Parenti diversi. Rosemary Gillespie, ecologa evolutiva dell'Università della California, Berkeley, ha ottenuto e analizzato il DNA di tutte le diverse specie di ragno, e ha scoperto che quelle più strettamente affini dal punto di vista genetico sono quelle residenti sulla stessa isola - indipendentemente dalle sembianze.
Per esempio, i ragni stecco dorati dell'isola di Oahu appartengono a una specie diversa da quelli delle isole di Kauai o Molokai; sono invece più strettamente imparentati con i ragni marroni o quelli bianchi presenti sulla stessa isola. Ogni volta che i ragni stecco sono arrivati su una nuova isola, si sono evoluti in specie diverse, ma sempre in quei tre colori base.
Stesse necessità. Le particolari caratteristiche ambientali delle Hawaii avrebbero spinto gli aracnidi ad evolversi sempre nelle stesse direzioni. Le specie dorate si mimetizzano sulle foglie baciate dal sole, quelle scure sul fogliame caduto, quelle chiare sui licheni bianchi che tappezzano le foreste delle isole. «Ci sono solo alcune strade "giuste" per essere ragni in questi ecosistemi, e l'evoluzione le ha trovate, ripetutamente», afferma Gillespie, che in passato aveva osservato lo stesso esempio di convergenza evolutiva in un'altra specie di ragno hawaiana.
La scoperta può farci riflettere sulla possibilità che da qualche parte nell'Universo, sotto analoghe spinte evolutive, si siano sviluppate forme di vita simili a quelle che conosciamo. Dopo tutto è lecito pensare che anche gli alieni siano soggetti alle leggi di Darwin.