L'Etna, il più grande vulcano attivo d'Europa, nei prossimi 10 anni erutterà tra 7 e 35 volte all'anno. Le eruzioni laterali che sono più pericolose perché espongono al rischio centri densamente popolati, saranno poco più di una ogni 5 anni. La stima dell'università di Catania e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
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Prevedere in largo anticipo quando ci sarà la prossima eruzione è ancora impossibile all’Etna, come in qualsiasi altro vulcano del mondo. Grazie al progresso delle ricerche in vulcanologia, però, si può stimare sia il numero di eventi attesi sia dove essi avverranno, analizzando con metodi statistici l’attività eruttiva storica di un vulcano. Questa analisi è stata fatta per l’Etna dai ricercatori Annalisa Cappello, Giuseppe Bilotta, Marco Neri e Ciro Del Negro (Università di Catania e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV), e presentata nell’articolo scientifico intitolato “Probabilistic modeling of future volcanic eruptions at Mount Etna” recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Journal Geophysical Research – Solid Earth. L’analisi statistica è stata sviluppata prendendo in considerazione i dati storici dell’attività eruttiva dell’Etna riguardanti gli ultimi quattro secoli ed esaminando in dettaglio le loro diverse distribuzioni spaziali e temporali. Per quanto riguarda l’attività eruttiva dei crateri sommitali dell’Etna, è possibile dedurre quante eruzioni possono avvenire, per esempio, nei prossimi dieci anni? Spiega Del Negro:
L’analisi statistica effettuata sull’attività eruttiva sommitale dell’Etna ha mostrato un aumento progressivo, sia in frequenza sia in intensità dei fenomeni, negli ultimi 100 anni. In particolare, l’analisi combinata di tutta l’attività sommitale ha permesso di stimare che avverranno tra 7 e 35 eruzioni all’anno per i prossimi 10 anni, con la stima migliore intorno ai 17 eventi eruttivi l’anno.