Rover telecomandati e sottomarini con i “baffi”, potrebbero un giorno girare per i pianeti o scandagliare le acque marine. Ma non per una questione estetica, solo per essere più efficienti.
Alcuni ricercatori della Northwestern University (Usa), infatti, hanno inventato un sistema di riconoscimento ispirato ai baffi di alcuni animali. E più precisamente ai topi e alle foche. I primi passando i baffi sugli oggetti riescono a capirne le caratteristiche (soprattutto se la cosa è commestibile), mentre le foche hanno baffi talmente sensibili, da avvertire se una preda si sta avvicinando.
I “baffi” artificiali sono stati sviluppati in plastica e acciaio e i primi esperimenti hanno mostrato che sono in grado di riprodurre un volto in 3D sul computer, dopo averne “tastato” uno reale (clicca qui per vedere l’animazione).
In questo modo, alcuni veicoli da esplorazione potrebbero prendere più informazioni possibili sugli oggetti misteriosi e sconosciuti, che incontrano nei loro viaggi. Riconoscendone le forme, ma anche le strutture, per esempio se si tratta di superfici lisce o ruvide.
Nella foto: a sinistra i “baffi” mentre riconoscono il volto. A destra la riproduzione a computer. © Mitra Hartmann/Joe Solomon - Northwestern University, Illinois.