L’espressione “muro del suono” è nata nel corso della Seconda guerra mondiale, in seguito all’osservazione dei fenomeni che si verificavano quando un aereo si approssimava alla velocità del suono, cioè 1216 chilometri orari al livello del mare. Ogni corpo che avanza nell’aria produce infatti delle onde. Finché la velocità del corpo in movimento rimane inferiore a quella del suono, le onde da esso generate lo precedono. Ma se esso raggiunge quella velocità, le molecole dell’aria che procede si “accumulano” sulla sua superficie e formano delle onde d’urto. La resistenza dell’aria stessa aumenta brutalmente, dando l’impressione di una barriera. L’attraversamento di questa barriera s’accompagna a un caratteristico fragore (“bang sonico”) e a vibrazioni potenzialmente pericolose (possono causare la disintegrazione del velivolo). Il primo a varcare il muro del suono è stato l’americano Charles "Chuck" Yeager, che volò ad alta quota alla velocità di 1126 km/h, il 14 ottobre 1947.