Il sesto senso lo abbiamo tutti ma non ha nulla a che fare con il paranormale. Oltre alla vista, al tatto, all'udito, all'olfatto e al gusto, abbiamo un sesto senso che si chiama propriocezione (o cinestesia): si tratta della capacità di sentire il proprio corpo nello spazio per cui, per esempio, riusciamo a toccarci la punta del naso anche al buio perché sappiamo perfettamente dov'è la nostra mano e dove abbiamo il naso sulla faccia.
Come un radar. Il sistema propriocettivo non ha occhi né orecchie, ma tanti recettori diversi sparsi nel corpo per raccogliere informazioni e farci capire, pure a occhi chiusi, dove siamo e in che posizione ci troviamo: ci sono per esempio i fornite dal sistema vestibolare, nell'orecchio interno, che ci fa capire dove siamo nello spazio: attraverso tre canalicoli semicircolari orientati in tre direzioni e gli otoliti, sassolini liberi di muoversi, possiamo accorgerci se stiamo andando in avanti o indietro, verso l'alto o il basso, se stiamo girando su noi stessi o accelerando, mantenendo perciò sempre il controllo del corpo e l'equilibrio.
Silente. Del sesto senso però non siamo consapevoli perché il cervello elimina alla coscienza gli stimoli sensoriali continuamente presenti per potersi occupare di altro: se fossimo sempre in allerta nel percepire i vestiti addosso, la pressione del pavimento sotto i piedi o l'angolazione del gomito non potremmo porre l'attenzione su compiti più complicati, come guidare l'auto, scrivere o altro.
La propriocezione tuttavia, come la vista, l'udito e gli altri sensi, può avere qualche difetto e non funzionare al meglio: può succedere temporaneamente in chi è sottoposto a terapie con sostanze citotossiche, come le chemioterapie per i tumori, o in momenti di crescita rapida dell'organismo, per esempio in adolescenza; pure un dimagrimento da liposuzione o l'accumulo di muscoli in poco tempo dei body-builders può cambiare la capacità di sentire il corpo, così come un trauma muscolare o ai legamenti. La propriocezione in questi casi può essere recuperata: la fisioterapia riabilitativa prevede esercizi per la propriocezione, come i cuscinetti oscillanti su cui stare in piedi e trovare la stabilità.
Che cos'è l'enterocezione? I sensi però non finiscono qua, ne esiste uno altrettanto importante e negletto, l'enterocezione: è il senso che ci avverte delle condizioni dell'organismo da dentro e va a braccetto con la propriocezione per farci percepire il corpo nella sua interezza.
Raccoglie dati di ogni genere da organi, circolazione sanguigna e così via dandoci informazioni che possono arrivare alla consapevolezza (come fame, sete, dolore, il bisogno di andare in bagno) o di cui non ci accorgiamo a meno di farci caso, come il ritmo del respiro o del cuore. Senza i sensi nascosti saremmo più simili a un'ameba che a un essere umano.