Scienze

Equinozio d'autunno: arrivederci estate!

Arriva implacabile l'equinozio d'autunno, l'evento astronomico che decreta la fine dell'estate. Approfittiamo per sfatare qualche mito sul suo conto!

Per molti, presi già da lavoro, scuola e impegni vari, l'estate è finita da un pezzo, per altri (beati loro!) il clima... è ancora abbastanza estivo. Ma a mettere tutti d'accordo, oggi, pensa l'equinozio d'autunno (di primavera, per l'emisfero meridionale). Cosa succede, in pratica? Venerdì 23 settembre 2022, alle ore 3:04 (ora italiana) i raggi del Sole diventano perpendicolari all'asse terrestre e il termonatore (la linea immaginaria che separa la parte illuminata del Pianeta da quella in ombra) passa esattamente per i poli. Inoltre, la durata del dì e della notte sono quasi identiche in tutta la Terra. In estrema sintesi: con l'equinozio d'autunno finisce l'estate e comincia (appunto!) l'autunno. A questo evento astronomico sono legate alcune convinzioni popolari, bugie storiche, imprecisioni... Sfatiamone qualcuno.

L'equinozio è il giorno in cui il dì e la notte sono identici? Non esattamente. È vero che "equinozio" deriva dal latino aequinoctium (che sta per notte uguale), ma bisogna tenere conto di un altro fattore. Nonostante il centro geometrico del Sole resti sull'orizzonte per esattemente 12 ore, i suoi raggi finiscono per investire la Terra un po' prima che il Sole stesso sia visibile e po' dopo il suo tramonto. Questo fa sì che l'intervallo di tempo in cui la Terra è illuminata sia leggermente più lungo di quello in cui la Terra resta al buio. La data in cui, anche tenuto conto di questo fenomeno, le due durate si equivalgono perfettamente cade qualche giorno dopo l'equinozio d'autunno (e qualche giorno prima di quello di primavera).

L'equinozio cade sempre nello stesso giorno? No, ma molti questo lo avranno ormai imparato. Quello che forse non tutti conoscono è il motivo di questa "oscillazione". Tutto deriva dalla differenza tra anno solare o tropico (di 365 giorni, su cui si basa il calendario gregoriano) e anno siderale (che è il tempo effettivo che la Terra impiega a compiere un'orbita attorno al Sole, cioè 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi). Questo fa sì che ogni anno l'equinozio slitti in avanti di circa 6 ore, finché non interviene l'anno bisestile, con il "giorno in più" a fine febbraio. Nel 2023 l'addio all'estate sarà ancora il 23 settembre. Nel 2024 si tornerà al 22. È dal 2000, infatti, che le date degli equinozi d'autunno si alternano ogni due anni. 

Tutte le stagioni hanno la stessa durata? No. Se vi sembra che l'estate duri un po' di più delle altre stagioni, non è un'impressione: nell'emisfero boreale (il nostro) l'estate dura in effetti 93 giorni e 14 ore, mentre l'inverno 89 giorni e 1 ora.

Questo deriva dalla circostanza che, nel descrivere un'orbita ellittica attorno al Sole, per la seconda legge di Keplero la Terra ha una velocità orbitale minore quando è più lontano al Sole (afelio), condizione che si verifica durante l'estate. Al contrario, d'inverno, quando è nell'estremità opposta (perielio, lontano dal Sole), la velocità è massima.

22 settembre 2020 Roberto Graziosi
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