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I ricercatori dell’University of Wisconsin-Madison hanno sviluppato un dispositivo in grado di generare elettricità dal respiro umano grazie alle vibrazioni. Il segreto è un materiale piezoelettrico molto sottile.
“Il dispositivo realizzato in un polimero parzialmente fluorurato a elevate prestazioni”
Aria di laboratorio - Il dispositivo creato da un gruppo di scienziati statunitensi funziona per effetto piezoelettrico: una carica elettrica viene accumulata in uno speciale materiale in risposta a uno stress meccanico. Ma, invece di creare questo stress meccanico tramite, per esempio, il movimento del corpo, il team ha pensato di usare il flusso del respiro umano. L’aria che entra ed esce dai polmoni causa una vibrazione in un materiale piezoelettrico - polivinildenfluoruro (PVDF) - un polimero parzialmente fluorurato a elevate prestazioni che accumula energia.
Fonte biologica - I ricercatori dell’University of Wisconsin-Madison si stanno specializzando, infatti, nella produzione di energia meccanica da parte dei sistemi biologici. Secondo il professor Xudong Wang, uno dei ricercatori, l’uso di un materiale abbastanza sottile che accumula le vibrazioni causate dal fiato, sarebbe in grado di generare un micro watt di energia elettrica.
Ritmo del respiro - L’obiettivo è di rendere molto sottile il polimero fluorurato, nell’ordine di una scala micrometrica o, ancora meglio, al di sotto del micron, ma lasciandone inalterate le proprietà piezoelettriche. I ricercatori ritengono che in futuro un dispositivo realizzato in polivinildenfluoruro, dotato di una minuscola membrana e posto all’interno del naso di una persona, potrebbe accumulare una buona dose di energia dal normale flusso d’aria dei polmoni. (sp)
Niccolò Fantini