Il laser, dopo 50 anni dalla sua invenzione, prende vita. Due ricercatori americani hanno usato una cellula staminale umana geneticamente modificata trasferendo al suo interno il gene di una medusa. Il risultato? Una cellula in grado di emettere raggi laser.
“La scoperta apre nuovi scenari nell’ambito della diagnostica e dell’informatica”
Verde fluorescente - Sembra una di quelle scoperte che arriva direttamente da un film di fantascienza o da un fumetto sci-fi. Malte Gather e Yun Hyun Seok, due ricercatori del Centro Wellman per la ricerca in fotomedicina al Massachusetts General Hospital, sono riusciti a generare il primo laser vivente partendo da una cellula staminale umana geneticamente modificata e rendendola verde fluorescente grazie al gene di una medusa. Tutto senza provocare la morte della cellula.
Utile per la diagnostica - I due ricercatori, che descrivono la loro scoperta sulla rivista Nature Photonics, hanno sfruttato le caratteristiche uniche della proteina fluorescente GFP (green fluorescent protein) tipica di una specie di meduse. Hanno quindi usato una cellula staminale geneticamente modificata proveniente dal fegato umano come se fosse una lente e trasferendo al suo interno il gene della medusa. La scoperta apre interessanti scenari sia nel settore medico per nuovi dispositivi diagnostici fino alle comunicazioni su fibra ottica e all'informatica. (pp)
Silvia Ponzio