Due team di scienziati sono riusciti per la prima volta a teletrasportare degli atomi. Si tratta di due esperimenti importantissimi.
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Finora il teletrasposto era stato possibile soltanto con particelle di luce. Nell'immagine, una delle apparecchiature per l'esperimento austriaco. Foto: © Rainer Blatt. |
Intermediazioni microscopiche. Ciò che i fisici chiamano teletrasporto, in realtà, è un fenomeno complicato, che consiste nel trasferire le proprietà di una particella (A) a un'altra (B), tramite una terza particella mediatrice (C). Ciò è possibile grazie a una proprietà del mondo microscopico detta “entanglement” (intrecciamento): una correlazione molto forte che si stabilisce tra due particelle “gemelle”. Se una particella ruota come una trottola in un certo verso (una proprietà detta spin), per esempio, la sua particella gemella potrebbe avere la proprietà di girare sempre in senso opposto, anche se si trova in un'altra galassia. Per realizzare il teletrasporto, si correlano tra loro innanzitutto le particelle B e C, poi si correla anche A a B e si fissano le proprietà di A. In questo modo, grazie all'intermediazione di B, è possibile trasferire queste proprietà alla particella C.
Nuovi computer. Il gruppo dell'Universita di Innsbruck, in Austria, ha applicato questo principio a atomi di calcio, mentre il gruppo statunitense, del National Institute of Standards and Technology (Nist), ha teletrasportato le proprietà di atomi di berillio. Questi esperimenti, però, non saranno applicati al teletrasporto di materia come negli episodi di Star Trek, ma ai flussi di informazioni che potrebbero caratterizzare i computer dei prossimi decenni e renderli molto più veloci e potenti di quelli attuali.
(Notizia aggiornata al 21 giugno 2004)