Gli italiani Focardi e Rossi avrebbero inventato un dispositivo (E-Cat) in grado di sfruttare le controverse e non dimostrate reazioni nucleari a debole energia (LENR), dette anche di fusione fredda.
L'E-Cat produrrebbe più energia di quanta ne consuma. Ma nessuno ha potuto svolgere prove e test rigorosi e trasparenti.
Tuttavia uno degli inventori, Rossi, è sul punto di produrre industrialmente l'E-Cat.
L'accordo con una società greca che l'avrebbe prodotto salta misteriosamente. Questo articolo racconta dettagli e sviluppi di questa intricata situazione.
All'inizio di agosto il sodalizio commerciale tra la società greca Defkalion e l'inventore dell'E-Cat, Andrea Rossi, si è improvvisamente interrotto.
La notizia è arrivata come una doccia fredda su quanti scommettevano sull'E-Cat per risolvere i problemi energetici del mondo, mentre è stata una conferma per chi pensa che ancora non sia possibile sfruttare commercialmente la fusione fredda.
L'operazione E-Cat era una bufala?
È ancora presto per emettere un verdetto. Anche perché nel frattempo la situazione si sta evolvendo: Rossi sarebbe alla caccia di nuovi sponsor negli Usa, mentre i greci alla ricerca di acquirenti per l'Hyperion, una versione dell'E-Cat che sarebbe già in regola con i requisiti, le licenze e i permessi di commercializzazione in tutto il mondo (Usa esclusi).
La Defkalion ha giocato sporco e ha estromesso Rossi?
Nella bufera legale tra le parti non sembra possibile trovare una risposta ma possiamo azzardare delle ipotesi ripercorrendo questa vicenda a cavallo tra scienza e affari.
In una recente video-intervista, online anche su Focus.it (vedi), Sergio Focardi, fisico sperimentale, ha affermato che il rendimento straordinario dell'E-Cat è dovuto a un "ingrediente segreto": questo ingrediente è il contributo originale di Andrea Rossi alle ricerche sulla fusione fredda a cui lo stesso Focardi lavora dai primi anni '90 e che hanno portato a risultati "sempre positivi, ma di scarso interesse commerciale".
L'ingrediente di Rossi avrebbe dunque trasformato in realtà una chimera: la possibilità di ottenere da una macchina più energia di quanta se ne spenda per farla funzionare. Per capirci, è come dire che con un serbatoio da un litro di benzina un'auto può fare 100 km e avere poi ancora un litro di benzina, o che con un euro si può riscaldare un appartamento e avere ancora indietro lo stesso euro.
Che cos'è l'E-Cat? Come funziona? Quali sono le ricerche sulla fusione fredda? Notizie, video, interviste e approfondimenti nel Dossier "L'E-Cat e la fusione fredda".
Per il poco che ne sappiamo l'E-Cat è un apparecchio di dimensioni modeste, quasi "da tavolo", che funziona in condizioni ordinarie. Con "fusione fredda" si indica infatti un fenomeno nucleare non del tutto compreso, simile a quello che avviene nelle stelle, che si sviluppa però a basse temperature (300-400 °C nel caso dell'E-Cat) e basse pressioni, a poco prezzo e apparentemente senza il residuo di sostanze nucleari pericolose.
Purtroppo, però, di ciò che farebbe funzionare per davvero l'E-Cat sappiamo poco perché Andrea Rossi si rifiuta di svelare il suo segreto fino alla concessione del brevetto internazionale. La conseguenza è che dal 14 gennaio - data del primo test pubblico (qui il video) - a oggi sono fioccate sia le critiche per la "scarsa etica scientifica di Rossi e Focardi" (riassume questa posizione Steven Krivit su New Energy Times) sia le ipotesi sulla natura della macchina e del misterioso additivo (vedi il blog di Daniele Passerini e la mailing list scientifica Vortex).
Quanto costa l'Hyperion dei greci? 5.500 € per dare elettricità a 10 appartamenti per un tempo virtualmente illimitato.
Focardi ha fin dall'inizio ignorato critiche e provocazioni: come tanti scienziati che hanno speso una vita in ricerche sulle reazioni nucleari a debole energia (la fusione fredda) non ha dubbi sul fenomeno in sé (vedi la video-intervista) e quando parla dell'E-Cat si limita a sottolineare con forza ciò che afferma di avere visto all'opera e misurato.
Rossi - senza dare corda a entusiasti e detrattori - ha liquidato ogni discussione semplicemente annunciando che l'E-Cat sarebbe stato prodotto in Grecia, con la Defkalion, e messo in vendita nei Balcani già a partire da ottobre di quest'anno, assemblato in batterie da 9 pezzi (l'Hyperion). Il prezzo? 5.500 euro per 49,5 kW di potenza termica (circa 25 kW elettrici) con autonomia virtualmente illimitata! E il programma prevedeva anche che Atene sarebbe stata la prima città al mondo ad avere una centrale nucleare a fusione fredda con un prototipo da 1 MW che avrebbe fatto da apripista a un nuovo modo di produrre energia. Come dubitare di ciò che si potrà comprare da qui a poche settimane?
Come un fulmine a ciel sereno (per gli entusiasti) o come volevasi dimostrare (per gli scettici), all'inizio di agosto arriva la notizia della rottura tra Rossi e la Defkalion: un divorzio che si è inizialmente consumato in tutta gentilezza, con affermazioni di stima reciproca e, da parte di Defkalion, di assoluta fiducia nell'invenzione.
In risposta alle reazioni sorprese e preoccupate dei suoi tanti sostenitori Rossi ha dichiarato che la separazione ha ragioni esclusivamente finanziarie: Defkalion non sarebbe in grado di rispettare gli accordi (ossia di pagargli quanto pattuito). Tracce di questa prima fase della separazione si trovano nelle dichiarazioni di Rossi e della Defkalion pubblicate tra le tante pagine dedicate all'E-Cat nel blog di Daniele Passerini.
La gentilezza si è comunque esaurita presto e a pochi giorni dalla rottura Defkalion si dichiarava pronta ad andare avanti - senza Rossi - col suo Hyperion, un sistema "significativamente più evoluto" sul quale Rossi non ha diritti. Com'è naturale, alla dichiarazione sono seguite le diffide più o meno pubbliche e (pare) le azioni legali: i documenti (in inglese) sono ordinatamente raccolti nel sito Pure Energy System.
Perché Rossi è andato in Grecia per produrre l'E-Cat? Perché è più semplice ottenere i brevetti.
Dal divorzio a oggi non sono passate tre settimane ma sono accadute e stanno accadendo molte cose, tutte difficili da verificare, vuoi per la reticenza dei protagonisti (Rossi e la Defkalion) vuoi perché i "meglio informati" non vogliono esporsi. Ecco gli scenari.
ROSSI. È negli Stati Uniti. Si è detto che è in vacanza. Oppure che sia andato laggiù in tutta fretta per trovare nuovi partner commerciali e non farsi "bruciare" dai greci. Si dice anche che sia volato alla Nasa (che ha già mostrato interesse in questa vicenda): i contatti con la Nasa sembrano confermati anche da un flash d'agenzia riportato da New Energy Times qualche giorno prima della rottura ufficiale con Defkalion. Si dice, ancora, che sia negli Stati Uniti per affidare l'E-Cat all'analisi di un laboratorio indipendente. Un'ipotesi non esclude l'altra, ma quest'ultima, se confermata, metterebbe a tacere critici e scettici, almeno per un po'.
DEFKALION. È in Grecia. Ma perché Rossi ha cercato un partner in Grecia? Le "malelingue" hanno la risposta pronta: lì si possono costituire "società anonime" (S.A.) e registrare brevetti senza l'obbligo della ricerca storica (vedi).
Comunque sia, Defkalion ha messo in vendita le licenze per la commercializzazione dell'Hyperion in altri Paesi. Al prezzo speciale di 40 milioni e 500 mila euro, così suddiviso: 500 mila euro (garantiti da una lettera di credito condizionata) per "vedere e provare" e 40 milioni per comprare il diritto di produrre 300.000 pezzi, da versare in due tranche nell'arco di 24 mesi. Inoltre, 20 milioni anticipati ogni ulteriore licenza per 300.000 pezzi.
Secondo altre fonti, invece, Defkalion avrebbe messo in vendita una quota di se stessa al prezzo di 50 milioni di euro (dei quali 20 alla firma): 15 per liquidare Rossi e l'Efa (società della moglie di Rossi che detiene il brevetto italiano dell'E-Cat), 5 per uno dei suoi ignoti proprietari e 30 per le sue casse. In ogni caso, questo scenario non esclude il precedente (la vendita delle licenze).
Dall'inizio di maggio a oggi Defkalion ha ricevuto 850 offerte di partecipazione all'affare da parte di imprenditori, cordate o gruppi di investimento da 89 Paesi, Italia compresa, con nove proposte differenti dal nostro Paese.
A tutto ciò Rossi risponde che i greci (oltre a non avere diritti sulla tecnologia) non hanno le licenze per vendere al di fuori dei Balcani. Sembra ragionevole: non si può avere il marchio "CE" su di un reattore nucleare in sei mesi! E se per ipotesi fosse possibile e tutti i test necessari fossero stati fatti, perché allora Rossi avrebbe concluso un accordo da 500.000 euro con l'Università di Bologna per fare analizzare il suo apparecchio?
Infine, ed è forse la cosa più spiacevole di questa vicenda, davvero Rossi e Defkalion hanno litigato per 15 milioni di euro, per un prodotto che - se esiste - può rendere milioni di volte tanto? Con questo non vogliamo mettere in dubbio la fusione fredda e le reazioni nucleari a debole energia o il lavoro di Sergio Focardi, Francesco Piantelli, Emilio del Giudice, Steven Johns, Francesco Celani, Yoshiaki Arata, Giuliano Preparata, Martin Fleischmann, Stanley Pons, Mark Millis e tanti altri scienziati che hanno messo in gioco risorse proprie e reputazione per esplorare questo nuovo territorio della fisica. Ma qualche riserva su Defkalion e il signor Rossi è lecita.