Scienze

Dov'è finita tutta l'acqua che dovrebbe esserci nel nostro pianeta?

Con mari ed oceani che ricoprono i tre quarti della superficie del pianeta, potremmo pensare che l’acqua sia un elemento estremamente abbondante del nostro...

Con mari ed oceani che ricoprono i tre quarti della superficie del pianeta, potremmo pensare che l’acqua sia un elemento estremamente abbondante del nostro pianeta. E questo è vero, ma solo in superficie. In realtà se prendessimo il nostro pianeta e lo spremessimo come una spugna di acqua ve ne sarebbe sono l’uno per cento. Davvero poca cosa. Una caratteristica non semplice da spiegare che per anni vari ricercatori hanno tentato di dare una risposta, ma che solo ora sembra essere arrivata grazie a Rebecca Martin e Mario Livio del Space Telescope Science Institute di Baltimora. Il modello teorico accettato dalla maggior parte dei ricercatori nel campo della planetologia vuole che la formazione del sistema solare abbia preso avvio da un disco protoplanetario, una sorta di disco che ruotava su se stesso composto di gas e polveri al cui cuore vi era il proto-Sole. Ma se ciò è vero il nostro pianeta dovrebbe essere ben più ricco di acqua. Esso infatti, dovrebbe aver preso forma da materiale ghiacciato in una zona attorno al Sole dove le temperature erano sufficientemente basse da far ghiacciare l’acqua presente. Ma allora perché di acqua ai nostri giorni ce n’è così poca? E' più in là la "linea della neve" Ebbene secondo la ricerca di Martin e Livio, che si è basata su simulazioni al computer dell’evoluzione del sistema solare, la Terra si è formata in realtà in una zona più calda di quel che si pensava, ossia all’interno della cosiddetta “linea della neve”. Questa linea di demarcazione nel nostro sistema solare si trova attualmente nel mezzo della fascia principale degli asteroidi, la regione compresa fra le orbite di Marte e Giove; al di là di tale linea l’energia che arriva dal Sole è troppo debole per liquefare i detriti ghiacciati rilasciati dal disco protoplanetario. I precedenti modelli del disco di accrescimento suggerivano che la linea della neve fosse molto più vicina al Sole 4,5 miliardi di anni fa, quando la Terra si formò e quindi il nostro pianeta avrebbe dovuto formarsi in una zona dove il ghiaccio non poteva essere sciolto dal calore solare. Ma ecco la spiegazione dei due ricercatori: “Diversamente dal modello standard del disco di accrescimento, la linea della neve nella nostra analisi non si sposta mai in prossimità dell’orbita della Terra ma rimane, invece, sempre più esterna ed è per questo motivo che il nostro un pianeta è così privo d’acqua. E questo spiega anche perché anche altri pianeti come Mercurio, Venere e Marte siano relativamente privi d’acqua nel loro complesso. Secondo i ricercatori se la linea della neve fosse stata all’interno dell’orbita della Terra quando questa si formò la Terra sarebbe dovuta essere un corpo ghiacciato o comunque molto più ricco di ghiaccio e acqua. I pianeti come Urano e Nettuno infatti, che si sono formati oltre quella linea sono composti dal 10% di acqua. Così come sono ricche d’acqua i satelliti che circondano quei pianeti.

22 luglio 2012 Luigi Bignami
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