Ormai si sono spesi tutti gli aggettivi per dire quanto sia caldo questo luglio 2015, È solo l’Italia in queste condizioni o è il pianeta intero che sta bruciando? Per rispondere a questa domanda analizziamo le mappe di Climate Reanalyzer.
Le temperature. L'immagine 1 (qui sotto: cliccate sulle immagini per ingrandirle) mostra le aree del pianeta con le relative temperature medie a 2 metri dal suolo, alla data del 20 luglio 2015. In basso, nella legenda, la scala delle temperature (Fahrenheit in alto, centigradi in basso) e i relativi colori. A colpo d'occhio si vede la zona centrale, molto estesa in particolare verso nord (mentre al sud è inverno), con temperature superiori ai 30 °C.
L'elaborazione mostra un pianeta caldo, ma l'informazione sarebbe fuorviante se non la si confrontasse con una serie storica di temperature, per capire se e quanto i valori si discostano dalle medie di lungo periodo. Troviamo le risposte nell'immagine 2.
L'immagine 2 illustra lo scostamento dai valori medi delle temperature del "20 luglio" tra il 2015 e la serie degli anni dal 1979 al 2000. È impressionante vedere in quante zone della Terra siano state registrate temperature anche di 4 °C sopra alla media.
Non ci sono solamente l'Italia (quasi l'intero Mediterraneo) e parte dell’Europa, ma anche il nord est della Russia e l’est della Cina e - verso nord - fino ai mari polari, dove si registrano temperature anche di 6 °C sopra alle medie, incluse anche alcune aree a nord della Groenlandia.
Ci sono, è vero, zone dove le temperature sono inferiori alle medie anche di 6 °C, come le terre attorno al Mar Caspio, a nord del Canada e in Alaska (dove fino al mese di giugno si prendeva invece il sole in costume). Il confronto, insomma, mostra una prevalenza di "caldo" ma non è ancora sufficiente per dire che "il pianeta brucia".
Mari bollenti. L'immagine 3 mostra la media delle temperature superficiali dei mari (19 luglio 2015). Caldissime sono le aree dell’Oceano Pacifico in prossimità dell’America Centrale (un segno della presenza di El Nino) e l’Oceano Atlantico orientale. E il Mediterraneo scotta, con temperature ovunque superiori ai 25 °C: molto probabilmente tutto il calore del nostro mare si "scaricherà" in violenti nubifragi quando la situazione meteorologica cambierà.
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