Scienze

Dna: i retroscena di una scoperta epocale

Il 21 febbraio 1953 i biochimici James Watson e Francis Crick intuirono la scoperta della struttura (e le modalità riproduttive) del Dna.

Il 21 febbraio 1953 i biochimici James Watson (1928) e Francis Crick (1916-2004) intuirono per la prima volta la struttura del nostro DNA. I due scienziati del Cavendish Laboratory di Cambridge sono ancora oggi i signori del Dna per antonomasia, ma in pochi sanno che si arrivò a concretizzare questa intuizione grazie a una forte rivalità tra i due e qualche sgambetto. Scopriamo i retroscena di questa scoperta epocale attraverso l'articolo "La scienza si fa in due" di Giuliana Lomazzi, tratto dagli archivi di Focus Storia.

Un modellino da Nobel. Pochi giorni dopo la prima intuizione, il 7 marzo 1953 James Watson e Francis Crick costruirono un modellino in fil di ferro e cartone che fece storia: era la prima rappresentazione della struttura del Dna, tra le maggiori scoperte della biologia del Novecento. Il brillante duo era composto dal biochimico americano Watson, 23 anni, e dal biologo molecolare inglese Crick, 35 anni. Incontratisi a fine 1951 al dipartimento di fisica dell'Università di Cambridge, erano incaricati di studiare l'uno la mioglobina e l'altro l'emoglobina, ma a loro interessava solo la struttura del Dna e volevano scoprirla a ogni costo.

Amore-odio. Fu questo forte interesse comune a farne una squadra vincente, con tratti comuni poco edificanti riassunti da Crick così: arroganza giovanile, spregiudicatezza, impazienza. I due si ammiravano e si criticavano. Il collega, scrisse Watson nel 1968 nel suo La doppia elica sui retroscena della ricerca, lo trattava come un fratello minore e non peccava certo di modestia.

James Watson e Francis Crick - Francobollo
James Watson e Francis Crick in un francobollo commemorativo stampato nel 2009. © Spatuletail / Shutterstock

Una corsa a quattro. A lavorare sul Dna avrebbero dovuto essere due colleghi del King's College di Londra: Rosalind Franklin, biochimica pioniera della cristallografia a raggi X, e Maurice Wilkins, biologo molecolare per cui la collega era solo un'assistente (motivo per cui lei preferiva lavorare da sola). I due compirono numerosi esperimenti, rallentando la corsa, a differenza di Crick e Watson che per arrivare primi usarono i dati di un rapporto non confidenziale della Franklin, senza avvertirla.

Nobel per la (s)correttezza. Ne sfruttarono anche un'immagine a raggi X (la cosìddetta Foto 51), che fu mostrata loro segretamente da Wilkins. Da qui la geniale intuizione che portò alla vittoria. Nel 1962 fu assegnato loro il Nobel della medicina insieme a Wilkins – ma non alla Franklin, morta nel 1958 a 37 anni, e a cui Crick riconobbe il loro debito. Dopo la scoperta il duo prese strade diverse, conservando però l'amicizia.

Questo articolo è tratto da Focus Storia. Perché non ti abboni?

28 febbraio 2023 Focus.it
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