Un piccolo grande passo avanti nella condivisione dei dati. È questo il senso dell'iniziativa del CERN di Ginevra che oggi, 20 novembre 2014, ha reso pubblici i risultati degli esperimenti condotti nell'acceleratore LHC nel portale Open Data.
I dati pubblicati sono quelli di alto livello, cioè non grezzi ma già elaborati per renderli fruibili, prodotti nelle collisioni degli esperimenti di LHC, assieme ai programmi e alla documentazione necessari per interpretarli.
Queste informazioni, che ora sono accessibili in modalità Open Access, sono cioè a disposizione di tutti gratuitamente, saranno di grande valore per la comunità scientifica, e potranno anche essere utilizzate a scopo didattico.
Tutte le ricerche delle collaborazioni degli esperimenti a LHC sono finora state pubblicate in Open Access, sia per la consultazione, sia per il loro riutilizzo in altri studi. Ora le collaborazioni hanno deciso che questo approccio non deve riguardare solamente i risultati delle ricerche, ma anche gli stessi dati raccolti negli esperimenti, allargando così il campo di applicazione dell’Open Access.
«Questi dati e le relative pubblicazioni scientifiche sono il bene primario prodotto dagli istituti di ricerca, come il CERN e l’INFN: la loro preservazione nel tempo e i meccanismi per renderli accessibili via web in modo aperto, gratuito e semplice a tutti i ricercatori fa certamente parte integrante della missione di queste istituzioni», commenta Dario Menasce, vicepresidente della Commissione Calcolo e Reti dell’INFN .
Il neonato portale Open Data metterà, inoltre, a disposizione dati rielaborati in modo da poter essere impiegati, grazie a strumenti di visualizzazione, in progetti di didattica, come le Masterclass in fisica delle particelle, iniziativa che ogni anno coinvolge oltre diecimila studenti delle scuole superiori di tutta Europa, che hanno dimostrato notevole passione e interesse a cimentarsi nell’analisi dei dati di LHC.
La notizia è stata modificata per correggere un errore: il CERN ha reso disponibili i dati dal 20 novembre (e non dal 30 novembre come erroneamente scritto in precedenza).