L'Artico con i suoi mesi invernali di buio, le temperature prossime allo zero e la scarsità di risorse non era un luogo invivibile per i dinosauri, che in quell'habitat addirittura nidificavano, covavano e allevavano i piccoli. La presenza di fossili di dinosauri nell'Artico è nota da 70 anni, ma era finora considerata transitoria, frutto di migrazioni stagionali. Ora però la scoperta dei resti di baby dinosauri morti prima della schiusa o subito dopo dimostra che l'Artico era occupato stabilmente, e che i dinosauri dovevano avere strategie collaudate per sopravvivere a quelle temperature.
Un asilo nell'estremo nord. Patrick Druckenmiller, paleontologo del Museo del Nord dell'Università dell'Alaska, ha riportato alla luce insieme ai colleghi centinaia di microscopici fossili di ossa e di denti di dinosauro di 1-2 millimetri di grandezza nella Formazione Prince Creek, Alaska settentrionale: il luogo più a nord dove siano mai stati ritrovati resti di dinosauri. I risultati di 10 anni di scavi sono descritti in un articolo su Current Biology.
I fossili, che risalgono a 70 milioni di anni fa, includono i resti di piccoli di dinosauri attorno all'età della schiusa o ancora nel guscio, e appartengono ad almeno sette specie di diverse dimensioni, inclusi i dinosauri dal becco d'anatra, i ceratopi, dinosauri dotati di corna, e i tirannosauri. Non era dunque soltanto una specie, a nidificare nell'Artico.
Nessuna migrazione. Secondo gli scienziati, il periodo di incubazione delle uova doveva durare circa cinque mesi: supponendo che iniziasse in primavera, quando l'Artico del Cretaceo, più libero dai ghiacci, si ricopriva di vegetazione, le uova dovevano schiudersi poco prima dell'inverno. Non è pensabile che i piccoli dinosauri affrontassero allora una lunga migrazione, verso latitudini più favorevoli. Al buio, con temperature anche sotto lo zero e pochissime risorse, non sarebbero sopravvissuti a un viaggio minimo di 3000 km, necessario per cambiare del tutto paesaggio. Questi animali erano dunque artici a tutti gli effetti, e per tutto l'arco dell'anno.
Un metabolismo autonomo? Settanta milioni di anni fa questo angolo di Alaska ospitava foreste di conifere, ma a causa della tettonica delle placche si trovava 10 gradi più a nord rispetto a oggi. Durante l'inverno attraversava 120 giorni di buio costante, e la temperatura annuale media superava appena i 6 °C.
Come sopravvivevano i dinosauri, in queste difficili condizioni? Può darsi che i più piccoli andassero in ibernazione, e che gli erbivori più grossi tirassero avanti con i muschi, le cortecce e quel poco altro di vegetazione invernale.
Le piume offrivano un po' di protezione, ma un'altra ipotesi suggestiva, un'idea di lungo corso non approfondita nello studio, è che almeno alcuni dinosauri fossero animali a sangue caldo, e regolassero da soli la propria temperatura corporea.