Se ti attacca un grizzly, mentre stai camminando in un parco degli Stati Uniti, il consiglio è fingersi morti. Ma se ti trovi davanti un T. rex, che fare? L'evento è impossibile, d'accordo. Al massimo oggi un Tyrannosaurus rex lo incontri da fossile in un museo, visto che la specie è scomparsa dall'America del Nord da 66 milioni di anni. Ma se fosse possibile? Se i dinosauri non si fossero estinti, come sarebbe un incontro tra loro e noi? È quello che ci siamo chiesti nell'articolo che trovate sul numero di Focus ora in edicola, intitolato Se non si fossero estinti, avremmo vinto noi o loro?
Tra i paleontologi che hanno ricostruito con noi questo scenario ipotetico c'è Darren Naish, dell'Università di Southampton. Qui potete leggere le risposte complete che ci ha dato il paleontologo inglese, oltre alle parti che trovate nell'articolo. Se l'argomento vi appassiona (o siete curiosi e basta) andate in edicola e scoprite il resto della nostra “fantastoria” sui dinosauri... e tutti gli altri articoli di Focus, tutto nuovo!
Che cosa sarebbe successo ai mammiferi, se i dinosauri non fossero scomparsi? Che possibilità avrebbero avuto?
«La prima cosa da dire è che i dinosauri non sono estinti. Vari gruppi sono sopravvissuti e oggi hanno un grande successo: mi riferisco agli uccelli, ovviamente. Per quanto riguarda i mammiferi, sappiamo che nel Mesozoico (l'era dei dinosauri, da 252 a 66 milioni di anni fa, ndr) erano più differenziati e interessanti di quanto abbiamo a lungo pensato.
Inoltre, i primi membri di alcuni gruppi di mammiferi moderni erano già presenti alla fine del Cretaceo (terminato 66 milioni di anni fa, con l'estinzione dei dinosauri, ndr). Quindi è probabile che i mammiferi avrebbero continuato a evolversi accanto ai dinosauri. Tuttavia, in un mondo in cui i grandi rettili continuavano a dominare gli ecosistemi terrestri, è difficile pensare che i mammiferi avrebbero avuto l'opportunità di diventare giganti: le nicchie ecologiche che oggi sono di elefanti, rinoceronti, giraffe o grandi felini sarebbero state già occupate da dinosauri. Però penso che si sarebbero evoluti più o meno allo stesso modo i mammiferi piccoli e medi».
Ma i primati si sarebbero evoluti? E noi potremmo essere qui?
«È vero che la diversità è esplosa dopo l'estinzione dei dinosauri, a fine Cretaceo, ma ci sono indicazioni che l'evoluzione dei mammiferi moderni fosse forse già in corso prima. Penso che i primati si sarebbero comunque evoluti: all'inizio simili a scoiattoli e a lemuri, avrebbero iniziato ad apparire accanto ai dinosauri. Alla fine, anche le scimmie antropomorfe e l'uomo avrebbero potuto evolversi, magari imparando a evitare i predatori più pericolosi».
Stiamo immaginando che i dinosauri siano sopravvissuti all'impatto dell'asteroide, 66 milioni di anni fa. Da allora a oggi, quindi, sarebbero cambiati rispetto ai quelli che conosciamo. Possiamo fare qualche ipotesi?
«Certo, i cambiamenti del pianeta avrebbero influenzato la loro evoluzione. Il riscaldamento del pianeta avvenuto circa 55 milioni di anni fa, noto come “massimo termico del Paleocene-Eocene”, avrebbe potuto incoraggiare la rapida evoluzione di nuove linee di dinosauri, anche di quelli di minori dimensioni. Così forse oggi ci sarebbero molte specie grandi come polli. In seguito, la diffusione delle praterie avrebbe portato a dinosauri capaci di brucare l'erba, con i loro denti già specializzati e resistenti: magari veloci “sprintosauri” dalle lunghe zampe. Ma la permanenza dei dinosauri avrebbe a sua volta cambiato l'ambiente: per esempio la presenza di megaerbivori avrebbe potuto rendere più aperte le fitte foreste pluviali di oggi».
Seguite le strade dell'evoluzione alternativa, è il momento di immaginare un confronto diretto: uomini contro dinosauri. Come sarebbe andata? Quali avremmo potuto affrontare?
«Tutti: penso che dinosauri di ogni tipo avrebbero potuto essere intrappolati e uccisi, per avere cibo o per eliminarli. Persino un colossale sauropode, più pesante di 50 tonnellate, avrebbe potuto essere cacciato, pur con grande difficoltà. Magari dopo mesi di pianificazione e costruzione di trappole, da parte di popolazioni che non potevano contare sulle macchine moderne».
Varrebbe anche per i predatori affamati?
«Sì. Per esempio, le tattiche di usare palizzate e trappole permettono di sconfiggere predatori anche grandi. Certo, immagino che avremmo la meglio in una caccia organizzata, non in un incontro occasionale. Ma tutto ciò implica che avremmo anche potuto causare danni irreparabili, portando le specie all'estinzione».
Alla fine, come potrebbe essere la nostra convivenza con questi animali, se fossero ancora qui?
«Mi sembra probabile che molte specie grandi e spettacolari sarebbero state eliminate; sauropodi eventualmente sopravvissuti, per esempio perché troppo grandi per essere uccisi senza le armi moderne, potrebbero resistere in aree tropicali disabitate. Sarebbero però rimaste molte specie di taglia media. Inoltre, sappiamo che i dinosauri producevano nidiate numerose, crescevano in fretta e alcuni erbivori potevano mangiare di tutto, anche la corteccia: queste caratteristiche avrebbero reso piuttosto facile il loro allevamento. Quindi nel nostro mondo alternativo ci potrebbero essere parecchi dinosauri addomesticati».