Se siete appassionati di preistoria vi sarete imbattuti in diverse ricostruzioni cinematografiche o museali di dinosauri con le fauci spalancate e la lingua protesa verso l'esterno, quasi a pregustarsi il pasto. Benché suggestive, queste immagini potrebbero essere però un po' lontane dalla realtà: uno studio pubblicato su PLOS One suggerisce che la maggior parte dei dinosauri, e in particolar modo quelli carnivori, aveva lingue poco mobili, più simili a quelle di alligatore che di lucertola.
I paleontologi dell'Università del Texas ad Austin e dell'Accademia Cinese delle Scienze sono giunti a questa conclusione confrontando l'osso ioide, che si trova alla radice della lingua, di fossili di dinosauri e di moderni uccelli e coccodrilli (i loro più vicini discendenti). Al di là del "fare le pulci" alle rappresentazioni scenografiche di dinosauri, la ricerca individua una relazione interessante tra mobilità della lingua, alimentazione e sviluppo del volo. Della lingua dei dinosauri non si parla spesso, ma questa struttura può dare informazioni sulle abitudini di vita e sull'alimentazione delle antiche creature.
Fuori la lingua! Gli scienziati hanno comparato l'osso ioide e i muscoli connessi di una serie di fossili di dinosauro rinvenuti in Cina (inclusi alcuni pterosauri e un Tyrannosaurus rex) e 15 esemplari odierni, tra cui alligatori e 13 specie di uccelli, come struzzi, emù, fagiani e oche. L'osso ioide dei dinosauri somigliava a quello di coccodrilli e alligatori: era corto, semplice e connesso alla lingua, che doveva perciò essere per lo più "incollata" alla parte inferiore della bocca.
Al contrario, gli uccelli hanno lingue affusolate, lunghe e mobili, sorrette da ossa ioidi dalla forma a Y: due protuberanze ossee puntano al retro della bocca, mentre una sezione centrale allungata, attorno alla quale si sviluppa la lingua, si protende all'esterno. I muscoli sono attaccati ad essa, e tutto l'insieme è estremamente flessibile.


Un aiuto in più. Anche la lingua degli pterosauri, i rettili volanti del Mesozoico, che presentano diverse convergenze evolutive con gli uccelli, avevano ossa ioidi elaborate e lingue mobili. L'ipotesi è che questa caratteristica fosse legata, in termini evolutivi, alla necessità di compensare la "mancanza di manualità" dovuta alla presenza delle ali. In assenza di arti anteriori mobili e prensili, serviva una struttura capace di manipolare le piccole prede e masticare il cibo (che, al contrario, i dinosauri carnivori strappavano e inghiottivano).
I dinosauri erbivori come gli Ornitischi (un grande gruppo che comprendeva il triceratopo e l'anchilosauro) presentavano invece ossa ioidi piuttosto articolate (e quindi lingue "mobili") pur non avendo ali: forse, per favorire la masticazione.