Non è vero che tutti i diamanti sono uguali, anzi! Ce ne sono che vengono dal cuore della Terra e altri dallo spazio più lontano, forse addirittura dalle stelle esplose. Ma chiariamo subito una cosa. Di questi ultimi non potremo mai farci un anello o un ciondolo perché sono estremamente piccoli, più piccoli di una cellula umana, tanto da essere chiamati nanodiamanti. Da tempo i ricercatori trovavano nelle meteoriti terrestri questi piccolissimi diamanti, ma non si sapeva da dove provenissero. Ora in base a nuove ricerche si è scoperto che le loro sorgenti possono essere di due tipi: o violentissime collisioni cosmiche tra polveri stellari o esplosioni di stelle. In entrambi i casi i diamanti sarebbero più antichi della nascita del nostro sistema solare. Ce ne sono miliardi. Sebbene i diamanti terrestri siano assai rari, gli astronomi sostengono che i minuscoli “nanodiamanti” abbondano nello spazio. Quelli terrestri infatti, si formano all’interno della Terra in tempi lunghissimi e a profondità di decine se non centinaia di chilometri e solo particolari eruzioni vulcaniche hanno permesso loro di arrivare in superficie.
I diamanti dello spazio invece, si possono formare in un milionesimo di milionesimo di secondo. “La loro formazione è davvero incredibile. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che potesse accadere una cosa del genere”, ha spiegato Nigel Marks, un ricercatore della Curtin University di Perth in Australia, il quale ha pubblicato una ricerca su Physical Review Letters. Secondo Marks, il quale ha realizzato il suo studio al computer, quando vi è della polvere spaziale con all’interno del carbonio e quando questa si scontra a velocità di 15.000-16.000 chilometri all’ora, il carbonio eventualmente presente si trasforma immediatamente in diamante. Questo è possibile perché nelle polveri gli atomi di carbonio sono uniti tra loro in una forma che assomiglia a un pallone da calcio (vecchio stile) e il forte impatto altera questa struttura portandola a quella del diamante. Diamanti stellari. Secondo altre ricerche invece, i diamanti presenti nelle polveri sarebbero originati dalle onde d’urto di stelle esplose che trasformano il carbonio in diamante e al contempo produrrebbero xenon, un elemento che si trova spesso insieme ai nano diamanti delle meteoriti. Come spesso accade la nascita dei diamanti potrebbe seguire entrambe le strade, ma quel che è interessante è il fatto che quanto scoperto da Marks potrebbe avere una ricaduta davvero importante a livello pratico. È noto infatti che i diamanti sono usati in molti settori della tecnologia i quali devono sempre essere prodotti usando elevate temperature e pressioni. Se fosse vero che si potrebbe arrivare alla loro produzione attraverso violenti scontri tra molecole di carbonio si aprirebbe una nuova strada per la loro produzione e i costi potrebbero essere enormemente abbattuti.