Immaginate una bella forma di Camembert o di formaggio Brie: la morbida buccia bianca che lo avvolge - gli amanti del formaggio lo sapranno bene - oltre a schermarne l'odore, lo protegge dal deterioramento e lo mantiene morbido fin quando finisce nel piatto. Un gruppo di ricercatori svizzeri ha provato a sfruttare le proprietà di questa pellicola naturale per creare un materiale antibatterico che faccia piazza pulita di tutte le sostanze organiche, batteri compresi, che entrano in contatto con esso.
Il modello da imitare era proprio quello della scorza del Camembert, che combatte i microorganismi permettendo al contempo al formaggio di "respirare", per ricavare una sorta di barriera autopulente da utilizzare nei contesti in cui è meglio mantenere i microbi alla larga, come per esempio, il piano di lavoro di una cucina.
Per realizzare un simile materiale alcuni scienziati del Politecnico Federale di Zurigo (ETH Zürich) hanno ricoperto un sottile foglio di plastica con una mistura del fungo Penicillium roqueforti, quello, per intenderci, responsabile della caratteristica muffa blu del formaggio Roquefort. Il "sandwich" da laboratorio è stato completato sovrapponendo al composto un altro foglio di plastica, questa volta poroso, in modo da permettere ai liquidi di entrare in contatto con il fungo.
Per testare il nuovo materiale, i ricercatori vi hanno versato sopra alcune gocce di una soluzione zuccherina, lasciando riposare il tutto per due settimane. Dopo 15 giorni dello zucchero non c'era più traccia: l'appetito del fungo aveva consumato tutto il composto lasciando la superficie della pellicola superiore perfettamente immacolata.
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Una volta esaurite le scorte di cibo, il fungo si è come ibernato, ma è bastato aggiungere qualche goccia di soluzione zuccherata per fargli riprendere piena attività. Per mantenere il fungo vivo è sufficiente garantirgli un minimo di umidità, per il resto il mix di muffa e fogli di plastica sembra funzionare perfettamente come superficie antimicrobica e autopulente. Potrebbe essere sfruttato per mantenere sterili e superfici che necessitano di una continua pulizia. O, pensando ancora più in grande, la stessa tecnica potrebbe essere impiegata per avvolgere le pareti esterne dei grattacieli con sandwich contenenti non funghi come in questo caso, ma alghe in grado di compiere la fotosintesi e fornire ossigeno agli edifici.
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