Il computer del futuro sarà fatto di luce, promettono alcuni scienziati dell'Università di Princeton, negli Usa. Ma già il risultato preliminare che hanno ottenuto finora è di tutto rispetto: un cristallo fatto non di atomi (come quelli del mondo reale) ma di fotoni, cioè appunto le particelle che costituiscono la luce.
Fotoni "congelati". «Non si è mai visto nulla del genere», spiega Andrew Houck, uno degli autori della ricerca pubblicata su Physical Review X. E in effetti i progressi della scienza in questo settore negli ultimi anni sono impressionanti. Per realizzare questo nuovo, impalpabile, stato della materia (o, meglio, della luce), i ricercatori si sono serviti di un trucco.
Hanno creato un agglomerato di 100 miliardi di atomi di materiale superconduttore che si comportava complessivamente come un atomo artificiale. Nelle sue vicinanze hanno fatto passare un filo superconduttore che conteneva fotoni. In condizioni normali, i fotoni si attraversano l'un l'altro senza interagire tra loro. Ma qui l'atomo artificiale ne alterava le caratteristiche, rendendoli per certi aspetti più simili a particelle materiali.
La luce ha potuto, così, “solidificarsi”, cambiando natura con un processo che che è stato paragonato a una transizione di fase, cioè simile a quando un gas si condensa per diventare liquido o solido.
Lo scopo finale dei ricercatori è la realizzazione di un computer quantistico capace di effettuare calcoli molto più complessi di quelli che risolvono i computer tradizionali.