YouTube straripa di video, e Google non riesce a star dietro a tutti i controlli per verificare se i video caricato contengano musica coperta da diritti d'autore. Allora ha sviluppato un sistema software che lo fa in automatico.
“Un software rileva se la musica in un video è coperta da copyright”
questione Viacom - I reclami per violazione del copyright su YouTube sono all'ordine del giorno e rischiano di sfociare in cause che possono trascinarsi per anni, come quella che ha visto implicati Google e Viacom, un colosso dell'intrattenimento di cui fanno parte realtà come MTV, Paramount e DreamWorks. Google ha vinto la causa perché la Corte ha ritenuto che YouTube fosse comunque protetta dalla Digital Millennium Copyright Act (DMCA), una legge sul copyright digitale varata nel 1998 che mette al riparo le aziende Internet quando, una volta avvertiti gli utenti della violazione di diritti di autore, rimuovono prontamente il materiale incriminato dai loro siti.
Sistema automatico - Ma la sola DMCA non risparmia a Google le rogne e il tempo perso a scovare tutto il materiale illegale che ogni giorni gli utenti cercano di mettere online su YouTube. Quindi il suo obiettivo è da sempre mettere a punto un sistema in grado di rilevare le irregolarità in automatico. Così, a febbraio chiede il brevetto per un nuova applicazione che identifichi i video contenenti musica “pirata” e che, in automatico, chieda all'utente di sostituirla con qualcosa con licenza, di togliere l'audio dal filmato oppure di scegliere un brano da una collezione musicale proposta da YouTube.
Come funziona - L'applicazione analizza ogni video caricato su YouTube e lo contrassegna con una firma digitale. Successivamente confronta la musica con brani conosciuti e propone al'utente delle opzioni nel caso venga infranta qualche legge sul copyright. Non è un sistema esente da difetti. La questione dei diritti d'autore è complessa e delicata. Un'applicazione non fornisce la certezza che la musica sia coperta da diritti, e soprattutto a chi appartengono questi diritti, senza approfondire la questione chiedendo spiegazioni all'utente che ha caricato il video. Google ha scelto così la strada più dura, ossia dare per scontato che l'utente abbia violato il copyright per poi approfondire meglio i dettagli.