Durante una missione della NOAA − National Oceanic and Atmospheric Administration, un'agenzia scientifica e normativa statunitense che si occupa di previsioni meteorologiche, monitoraggio delle condizioni oceaniche e atmosferiche e tracciamento di mappe dei mari – i ricercatori si sono ritrovati di fronte a una scoperta del tutto inaspettata: una specie di uovo dorato abbandonato a oltre 3.000 metri di profondità sul fondo dell'Oceano Pacifico, ai piedi di un vulcano sottomarino. La scoperta è stata trasmessa in diretta lo scorso 30 agosto sui canali dell'agenzia dedicati alla spedizione Seascape Alaska 5, che mira a mappare l'intero fondale marino del Golfo dell'Alaska.
UOVO SETOSO. Grazie all'uso di un dispositivo telecomandato, il team di oceanografi ha potuto estrarre un campione dal misterioso uovo dorato per testarlo e provare a capire di cosa si tratti. La cosa sorprendente è che l'oggetto presentava un foro irregolare, «come se qualcosa avesse cercato di entrare… o uscire», ha commentato uno dei ricercatori, e che la consistenza del campione estratto dal braccio robotico non era gelatinosa come si aspettavano gli esperti, ma piuttosto setosa. Quando il braccio robotico l'ha toccato, non è uscito nulla: il campione è stato quindi aspirato in un tubo e raccolto per analizzarne il DNA in laboratorio.
Origini sconosciute. Le origini dell'uovo sono per ora sconosciute. A fare da contraltare a tante congetture fantascientifiche, spuntate in queste ore sui social network, sono le ipotesi (più realistiche!) degli esperti: potrebbe trattarsi di un antico guscio d'uovo o dei resti di una spugna marina morta – ma solo i risultati delle analisi di laboratorio potranno dare risposte definitive.
Seascape Alaska 5. L'uovo è stato ritrovato durante la spedizione Seascape Alaska 5, che è iniziata il 24 agosto a Kodiak, in Alaska, e si concluderà il 16 settembre a Seward, sempre in Alaska. L'obiettivo è esplorare le acque profonde oltre 200 metri per effettuarne una mappatura, e quelle oltre 250 metri con un sottomarino a comando remoto (ROV). I dati di mappatura saranno utili per stabilire dei valori di riferimento dell'ambiente oceanico per esplorazioni future, oltre a permetterci di conoscere meglio gli ecosistemi marini e rendere più consapevoli le persone riguardo alle problematiche ambientali oceaniche.