La Corrente del Golfo, la corrente atlantica che mantiene l'Europa abitabile, perché mitiga il clima alle latitudini più settentrionali, non è mai stata così debole in 1.600 anni e potrebbe ulteriormente affievolirsi. Lo sostiene uno studio pubblicato su Nature Geoscience, che individua la causa più probabile di tutto questo nei cambiamenti climatici innescati dall'uomo.
acque in movimento. Quella che siamo abituati a osservare nel Nord Europa è una fortunata eccezione climatica. Da nessun'altra parte nel mondo persistono condizioni così favorevoli alla sopravvivenza umana tanto lontano dall'Equatore. A impedire ai Paesi più settentrionali del Vecchio Continente di congelare è il capovolgimento meridionale della circolazione atlantica (Atlantic meridional overturning circulation, AMOC), un grande sistema di correnti oceaniche, che trasporta l'acqua calda dei Tropici verso il nord Atlantico, di cui la Corrente del Golfo fa parte.
Un ciclo senza fine. o no? Gli ingranaggi di questo nastro trasportatore marino sono determinati dalla densità dell'acqua, una combinazione tra la temperatura e la salinità. L'AMOC trasporta le acque calde e superficiali delle zone tropicali verso nord. Lungo la strada, queste acque in parte evaporano, mitigando il clima dei Paesi che incontrano, si raffreddano e guadagnano più sale: diventano, quindi, più dense e iniziano a sprofondare fino al livello delle correnti oceaniche profonde, a diversi chilometri dalla superficie. Lentamente, queste correnti muovono di nuovo verso sud, dove ritornano in superficie mediante un processo di risalita (upwelling) che stimola la crescita di fitoplancton.


L'acqua dolce delle piogge in eccesso e dei ghiacci che fondono per le elevate temperature disturba questo processo perché altera la salinità dei mari. Uno studio del 2018 aveva già evidenziato un indebolimento del 15% della corrente dalla metà del 20esimo secolo, ma il nuovo lavoro del Potsdam Institute for Climate Impact Research (Germania) ha messo insieme altre prove provenienti da sedimenti oceanici, carote di ghiaccio, coralli e anelli degli alberi per ricostruire l'impeto della circolazione AMOC dal 400 d.C. ad oggi. Scoprendo così che mai da allora era stata così "fiacca".
Se continueremo così... Secondo i ricercatori, non abbiamo ancora raggiunto il punto di non ritorno, ma con gli attuali livelli di crescita del riscaldamento globale la corrente potrebbe ridurre la sua forza anche del 45% entro fine secolo. A quel punto saremmo molto vicini a un arresto irrevocabile. Oltre a congelare l'Europa, un blocco dell'AMOC farebbe accelerare l'aumento del livello del mare lungo la costa atlantica americana: l'acqua in accesso che attualmente viene trasportata a nord si accumulerebbe infatti sulla East coast.