Entro il 2012 passeremo tutti al Digitale Terrestre: in questo periodo, la transizione si sta rivelando per molti di noi alquanto dolorosa e, soprattutto, dispendiosa, perché bisogna acquistare nuove apparecchiature, riconfigurare gli impianti di ricezione del segnale e, in alcuni casi, non basta neppure questo. Ciò nonostante, non tutto il male viene per nuocere: innanzitutto la qualità delle immagini trasmesse è stata sensibilmente migliorata ed inoltre le vecchie frequenze utilizzate dalla TV analogica verranno finalmente liberate. Meno onde elettromagnetiche per tutti? Macché, gli ecologisti possono già riporre le bottiglie diChampagne, perché i cosiddetti spazi bianchi saranno "riciclati" da una nuova tecnologia, il super WiFi.
Già il nome dice tutto o quasi sulle prestazioni garantite dal nuovo standard di trasmissione wireless: arriveràfino a 20 mbps e potrà propagarsi per chilometri e chilometri, quindi non ci farà più rimpiangere il buon vecchio cavo di rete. Inevitabilmente c'è il rovescio della medaglia, perché una tecnologia così potente può causare gravi interferenze con gli apparecchi televisivi ed i microfoni senza filo comunemente usati nelle sale conferenze, nei teatri e nei luoghi di culto. Come ovviare a questo problema? E' presto detto: è sufficiente abbinare al super WiFi il GPS e creare un database aggiornato e preciso, contenente le indicazioni di tutte le frequenze impegnate e dei luoghi - per così dire - a rischio. In questo modo, sarà lo stesso sistema di comunicazione a scegliere come e dove trasmettere, ottenendo le migliori performance con il minor disturbo possibile. Grazie al super WiFi sarà finalmente possibile offrire un servizio quantomeno dignitoso anche nelle zone più impervie o addirittura nei luoghi colpiti da disastri e calamità, oltre che migliorare le prestazioni dove la copertura già esiste.
Internet diventerà davvero ubiquitario ed aziende come Microsoft e Google, per le quali le comunicazioni di rete rappresentano proprio il core business, si fregano già le mani, anche se l'ultima parola sulla realizzabilità del progetto e sulla ridistribuzione delle frequenze spetterà il prossimo 23 settembre all'FCC. La sensazione è che gli interessi - soprattutto economici - prevarranno e che la risposta finale non potrà che essere affermativa. Vi state già chiedendo quando questo arriverà in Italia? Frenate i vostri entusiasmi, amici: ve l'abbiamo detto all'inizio, fino al 2012 la TV analogica continuerà ad esistere e, con i nostri ritmi, dovremo aspettare almeno un altro lustro...